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25 settembre 2012
12:00

Ricostruzione Lunigiana, un protocollo per evitare infiltrazioni mafiose negli appalti

FIRENZE - Tenere la mafia lontana dagli appalti per la ricostruzione della Lunigiana. Con questo obiettivo il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, in qualit di Commissario delegato per la ricostruzione, ed il prefetto di Massa Carrara dott. Giuseppe Merendino, hanno firmato oggi un protocollo per prevenire e reprimere eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa negli appalti per la ricostruzione della Lunigiana e promuovere la tutela della legalit e la trasparenza.

Con la firma del protocollo, il Commissario per la ricostruzione della Lunigiana (delega del Presidente del Consiglio dei Ministri OPCM 3974/2011 a seguito dell'alluvione del novembre 2011), si impegnato a inserire negli atti di gara e nei contratti per le imprese aggiudicatarie degli appalti alcune clausole e condizioni pensate per scoraggiare i tentativi di infiltrazione criminale e favorire la trasparenza delle procedure.

In particolare:

- saranno acquisite informative antimafia su tutte le imprese operanti nell'ambito degli appalti effettuati dal Commissario;

-il Commissario comunicher alla Prefettura l'elenco delle imprese coinvolte negli appalti;

- saranno inserite clausole risolutorie e penali nel caso in cui, dalle verifiche effettuate, risultino tentativi di infiltrazione mafiosa nelle ditte appaltatrici (dunque, vista l'urgenza con cui dovranno essere realizzati i lavori, sar possibile assegnarli anche prima dell'arrivo delle informazioni della Prefettura, ma nel caso in cui le verifiche antimafia diano esiti sfavorevoli, i contratti verranno risolti immediatamente);

- le verifiche antimafia potranno essere ripetute e svolte anche in un secondo momento;

- le imprese dovranno fornire anche tutti i loro dati anagrafici e l'elenco aggiornato del personale. Lo stesso varr per le ditte in subappalto;

- le imprese appaltatrici si impegneranno a comunicare tempestivamente al commissario e alla prefettura ogni richiesta illecita di denaro e di prestazione ed ogni offerta di corruzione, protezione o altro che venga avanzata ai propri rappresentanti o dipendenti nel corso dei lavori. La mancata comunicazione dei tentativi di pressione criminale potr determinare la risoluzione del contratto, anche per le ditte subappaltatrici.

Le informazioni sulle imprese verranno acquisite obbligatoriamente per gli appalti di lavori superiori ai 500mila euro. Mentre per le ditte in subappalto la soglia sar di 150mila euro per i lavori edili, 100mila euro per i servizi, 50mila euro per le forniture. Il protocollo avr valore fino alla scadenza della gestione commissariale.

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