ROMA - "E' la legittima protesta di chi teme di non uscire pi dalla spirale della disoccupazione di lunga durata. Dove ci sono state crisi industriali, processi di espulsione e licenziamenti evidente che bisogna intervenire con misure diverse. Se penso ai danni prodotti dal capitalismo finanziario e a quanto ci costata la ricchezza di pochi, credo sia davvero venuto il momento, parafraso, di cambiare verso, mettendo regole a quel capitalismo che distrugge il lavoro, l'impresa, la speranza e la prospettiva dei ceti pi deboli della popolazione".

Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, parlando alle decine di operai provenienti dalla provincia di Livorno, arrivati questa mattina a Roma per manifestare davanti al ministero del lavoro, dove il ministro Giuliano Poletti aveva convocato, su richiesta della Toscana, i presidenti delle Regioni su cui insistono aree di crisi industriale.

"Rispetto ad alcune delle cose necessarie ha precisato Rossi - c' gi l'impegno di Governo e Regione per chi nelle liste di disoccupazione non pu aspettare i tempi lunghi della ripresa e degli interventi strutturali che pure hanno successo e stanno attraendo investimenti. Serve un reddito di inserimento sociale. Il Governo in questo senso si sta muovendo, ma ancora troppo poco e si deve fare di pi . C' bisogno di iniziative per il ricollocamento al lavoro, per la formazione, di assegni di ricollocamento, di finanziare i lavori di pubblica utilit . Non certo scandaloso pensare che chi disoccupato da lungo tempo svolgere lavori pubblici in cambio di un contributo che consenta la dignit di portare qualcosa a casa".

Rossi ha ricordato poi che la Regione a Piombino e Livorno ha fatto interventi strutturali e sta lavorando anche per la provincia di Massa e Carrara.

"Penso infine ha concluso il presidente Rossi - ai danni prodotti dal capitalismo finanziario e a quanto ci costata la ricchezza di pochi. Si parla di cifre inimmaginabili nell'ordine di trilioni di miliardi che sono stati spesi per risanare le banche e far fronte ai fenomeni speculativi che hanno attaccato i debiti degli Stati, come sappiamo bene anche in Italia. E' venuto il momento di redistribuire tutta questa ricchezza che andata nelle mani di pochi".