Economia
Istituzioni
12 ottobre 2011
13:27

Rossi al congresso Cgil: 'La concertazione non ostacola lo sviluppo. Senza sviluppo non c'è futuro'

FIRENZE - Un sindacato è necessario e un fronte sindacale unito ancor di più. Come utile è la concertazione, "che più volte ha salvato l'Italia nei momenti peggiori": utile ai lavoratori, agli imprenditori, agli enti pubblici, al paese. Lo ripete più volte il presidente della Toscana Enrico Rossi, che stamani al Palasport di Scandicci ha partecipato ed intervenuto sul palco all'assemblea provinciale dei quadri e delegati della Cgil.

Ma il cuore e il tema attorno a cui ruota gran parte del suo intervento è lo sviluppo. Senza sviluppo, che non può essere solo il capitalismo finanziario, non c'è futuro. Senza sviluppo non si risolvono i problemi di deficit. "Non ci può essere solo la ricetta liberista e monetaria che è poi la via indicata in Europa anche da Sarkozy e la Merkel – dice Rossi - . Perchè se l'economia cresce, automaticamente il debito, lo stesso debito, pesa di meno". "E non si può, in Toscana, pensare di crescere senza colmare quel gap di infrastrutture che abbiamo". Che poi vuol dire, spiega, strade ed aeroporti. "La nostra sfida rimane quella di attrarre investimenti dall'esterno – prosegue -. Non è facile. Ci vorrà tempo. Per adesso siamo più che altro riusciti ad evitare fughe. Ma senza migliori infrastrutture sappiamo che è impossibile. E dobbiamo realizzarle, anche con l'aiuto dei privati, scegliendo bene le opere strategiche".

Riforme partecipate e lo stile toscano

"La via delle riforme è la via del coinvolgimento – dice anche Rossi - Ma il coinvolgimento prevede interlocutori credibili, con cui si può litigare ma che si impegnano nella ricerca di una soluzione condivisa". A Roma non è successo, ma in Toscana sì. Il presidente rivendica infatti uno stile toscano, basato sul dialogo e sulla presenza delle istituzioni in ogni situazione di crisi. "A volte abbiamo sbagliato, ma siamo stati sempre presenti" dice.

La rendita distrugge il paesaggio

Rossi confessa anche la soddisfazione per la conclusione della vicenda Isi. Ricorda l'impegno forte della Regione nel sostenere il credito alle imprese. "In tre anni - dice - Fidi Toscana (la finanziaria della Regione ndr) ha garantito prestiti a 10 mila imprese e talvolta è entrata anche nel capitale delle aziende. Abbiamo sostenuto la ricerca, rimodulando i fondi europei, per aiutare il manufatturiero, centrale per qualsiasi futuro sviluppo". Parla anche della Laika e del nuovo stabilimento a San Casciano, da alcuni criticato per l'impatto. "O c'è una ripresa industriale e manifatturiera - chiosa – o saranno la rendita e le doppie case a distruggere il nostro paesaggio".

Chiedere molto a chi ha molto

Quanto ai conti pubblici, vanno risanati. "Dobbiamo farlo – ammette Rossi – ma chiedendo molto a chi ha molto e di meno a chi ha di meno. La stessa bussola che seguiremo in Toscana qualora dovessimo riformare il welfare locale".