Salute
Diritti
11 gennaio 2011
11:22

Rossi al Tirreno: 'La sanità toscana tiene'

Il presidente Enrico Rossi intervistato dal Tirreno nell'ambito di una inchiesta sulla sanità Toscana: "Nonostante i tagli del governo e il buco della Asl di Massa la sanità toscana tiene". Ecco le strategie per razionalizzare l'organizzazione sanitaria continuando a assicurare ai cittadini servizi di qualità.

Niente paura, la nostra sanità tiene

Il presidente Rossi: risparmieremo su farmaci e sui reparti doppione

Il caso Massa resta isolato: copriremo il buco fino all'ultimo centesimo con un tesoretto che abbiamo accantonato

di Mario Lancisi

FIRENZE. «I conti della sanità in Toscana sono in ordine. E, nonostante i tagli annunciati dal governo, anche nel 2011 le Asl chiuderanno i bilanci in pari senza mettere a repentaglio i servizi sanitari», assicura il presidente della Regione Enrico Rossi.

«Da sempre la nostra sfida è far quadrare i bilanci e migliorare i servizi sanitari. Ce lo riconosce anche il governo di centrodestra: la Toscana è e resterà un modello in Italia», prosegue il Governatore in risposta alle critiche delle opposizioni, ma anche alle preoccupazioni espresse da alcuni sindaci, nella prima puntata del viaggio del Tirreno nella sanità toscana (uscita nell'edizione di domenica scorsa). Dopo le critiche e i sospetti sui bilanci delle Asl toscane, Rossi passa al contrattacco. Snocciola i dati di bilancio delle aziende sanitarie per smentire le cassandre che si aggirano sui conti delle Asl e spiega le principali misure che verranno adottate per far fronte ai tagli di risorse del governo Berlusconi. «Partiamo dai numeri. I bilanci del 2009 e del 2010, salvo il caso di Massa Carrara, si chiuderanno in pareggio, forse addirittura con un leggero attivo», spiega Rossi, che è stato assessore alla sanità per dieci anni, prima di essere eletto, nell'aprile scorso, Governatore della Toscana.

Presidente Rossi, ci sono due elementi che preoccupano sindaci e cittadini: il «buco» di 225 milioni dell'Asl di Massa Carrara e i tagli del governo per il 2011. Cosa risponde? Come tacitare critiche e preoccupazioni?

«Sull'Asl di Massa Carrara la Regione Toscana è stata molto chiara, netta. Da un lato, abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Massa contro gli autori del dissesto finanziario. E abbiamo chiesto il risarcimento danni anche alla società di revisione contabile. Dall'altro, abbiamo anche assicurato che, avendo in questi anni accantonato una specie di tesoretto, copriremo il buco dell'Asl di Massa Carrara fino all'ultimo euro. Gli utenti di quell'Asl, i dipendenti e i creditori devono stare tranquilli».

E come intende invece far fronte ai tagli del governo per il 2011?

«Chiariamo. Il governo ha tagliato di 360 milioni le risorse destinate alla Toscana per l'economia, i trasporti, la cultura e così via. Per la sanità invece ha deciso di incrementare i trasferimenti di risorse. Però solo dell'1% mentre negli anni precedenti l'incremento era stato del 2,5%. Un incremento così modesto che non tiene conto nè del tasso di inflazione nè dell'aumento del fabbisogno della sanità».

In concreto quanti soldi in meno?

«Si stima che le minori entrate saranno nell'ordine dei 30 milioni su un trasferimento complessivo di 6 miliardi circa. Ma la partita con il governo sui trasferimenti per la sanità è aperta: non rompiamoci il capo prima del tempo».

Proviamo a prevedere lo scenario peggiore.

«A prescindere da quello che farà il governo la Regione ha dato ai direttori delle Asl direttive molto chiare per far tornare i conti e preservare i servizi».

Come?

«Una misura importante è quella sul personale. Dovremo ottimizzare le risorse a disposizione, cioé 50 mila dipendenti. Ad esempio abbiamo tantissimi medici e pochi infermieri».

Blocco del turn over?

«Non se ne parla neanche. La manovra da fare è un'altra. Quando un dipendente va in pensione dobbiamo chiederci se per mantenere un determinato servizio occorra il rimpiazzo o no. Si tratta di valutare caso per caso».

Molti direttori per risparmiare opteranno per la non sostituzione.

«Non sarà così. Faccio un esempio: ci sono servizi sanitari gestiti da quattro e due dipendenti. Forse quattro sono troppi e due pochi. Perché non fare tre? Non è un taglio, ma una razionalizzazione del servizio».

Altre misure?

«La spesa farmaceutica. Si spende troppo in medicine. Abbiamo chiesto ai medici di base di prescrivere, quando è possibile, i farmaci generici. Poi abbiamo un 10% di toscani che vanno a curarsi fuori regione. E anche se quelli che vengono da noi, in Toscana, sono di più, dobbiamo puntare a dimezzere le fughe. Infine dobbiamo limitare le dispersioni di risorse».

Cosa significa?

«Che - per fare un esempio - non ha senso che nel raggio di pochi chilometri ci siano reparti specialistici uguali. Forse ne basta uno solo, magari potenziamolo per renderlo più efficiente. Lo stesso discorso vale per i punti nascita. Capisco che a Pontremoli possano essere arrabbiati per la chiusura, ma se un reparto fa pochi parti è meno sicuro di uno che ne fa molti. Insomma, dobbiamo puntare a ottimizzare i reparti. Si risparmia e si contribuisce a rendere più efficienti quelli che salviamo».

Tutto ok, ma non le sembra una visione ottimista? Il governo taglia ma le Asl chiuderanno lo stesso i conti in pari e addirittura i servizi miglioreranno...

«I tagli incideranno nel senso che non potremo aumentare i servizi, come abbiamo fatto in questi anni. Però, se saremo virtuosi, capaci cioè di ottimizzare e razionalizzare le risorse, potremo mantenere i servizi. In tempi di crisi non è poco».

Una ricetta magica?

«La nostra non è una ricetta magica, ma una sfida. Che potremo vincere se tutti, dai cittadini ai medici, dagli amministratori agli operatori sanitari, faranno il loro dovere. Al centro ci devono essere i bisogni dei cittadini. L'organizzazione sanitaria può essere razionalizzata».

Da Il Tirreno dell'11 gennaio 2011, pagina 2