Economia
Lavoro
2 dicembre 2013
9:38

Rossi all'Unità "Una zona franca senza diritti nel cuore della Toscana"

Pubblichiamo l'intervista al presidente Rossi rilasciata a Federica Fantozzi dell'Unit sulla tragedia di Prato in cui ieri sono rimasti uccisi sette operai. 

Facciamo subito un tavolo di lavoro con il governo nazionale che affronti con tutti i poteri dello Stato quella che ormai una realt extranazionale ed extralegale nel cuore dell'Italia. Una zona franca dove non ci sono diritti e regna il dominio del racket. Qui siamo ormai al di fuori dello Stato . Enrico Rossi, governatore della Toscana, in autostrada sulla via del ritorno da Prato: un dramma enorme, in quella fabbrica c'era un bambino che ha rischiato la vita. Dove eravamo tutti noi? .

Governatore, strage in una fabbrica-dormitorio gestita da cinesi nel settore tessile. Oltre il dramma, esiste un problema Prato?

Non c' dubbio che esista, da anni, un problema pi generale. Una zona franca di diritti civili e umani, sotto la soglia di tollerabilit . l'area pi ampia di lavoro nero e sommerso che esista nel Nord e Centro Italia, forse in Italia, forse in Europa. Si parla di 30mila, forse 40mila persone che lavorano a ritmi fuori controllo, giorno e notte, dormendo nei capannoni .

Dove erano, dove sono, le istituzioni, compresa la Regione?

C' stata disattenzione da parte di tutti. Anche dalla sinistra, che su questi temi ha perso il Comune. Abbiamo capito troppo tardi, accumulato troppi ritardi. L dentro c'era un bambino, salvo per miracolo. Una donna ha riconosciuto in ospedale la catenina del marito. E un dramma enorme nel cuore della Toscana. Dove eravamo tutti? Questo dobbiamo chiedercelo. una disgrazia che pesa sulle nostre coscienze .

Ebbene, quali errori sono stati commessi nella gestione di questo fenomeno? Comesi arrivati alle dimensioni colossali che lei racconta?

Le indagini della Direzione Antimafia e delle Procure mostrano il dominio del racket della criminalit cinese. Taglieggiano la loro comunit . Emerge poco perch questo "distretto cinese delle confezioni" costruisce il pret- -porter che viene venduto in tutti i negozi europei: un settore a s che non fa concorrenza sleale alla moda italiana. Ma impostare la questione solo sul piano repressivo non funziona. I controlli non risolvono perch il problema rinasce cento metri pi in l .

D'accordo, ma possibile che esista una simile zona franca sotto gli occhi di tutti? Il sindaco di Prato Cenni (eletto con il Pdl) un imprenditore dell'abbigliamento, conosce queste dinamiche. Che responsabilit ha il Comune?

L'unica colpa che si pu dargli di aver rincorso la repressione come unica soluzione. Il Comune ha giocato su una certa xenofobia e sulla "paura del cinese" .

Non una colpa leggera.

No. Ma questo aspetto chiama in causa anche le politiche del centrodestra sull'immigrazione. E l'ex ministro dell'Interno Roberto Marroni che non ci invit come Regione al tavolo su Prato, almeno nella fase iniziale. Fu una disattenzione che pes .

Quale contributo pu dare a questo punto la Regione Toscana?

Bisogna favorire con gradualit l'emersione di migliaia di lavoratori in condizioni subumane e privi di diritti. un compito che impegna tutti, a partire dallo Stato. O diventa una questione nazionale da affrontare sotto diversi aspetti o il problema si incancrenir . un allarme che abbiamo gi lanciato tante volte .

E in concreto, come si incentiva l'emersione del sommerso?

Da un lato la leva repressiva serve, dall'altro occorrono incentivi per supportare l'integrazione. Lo Stato l'unico a poter combattere la mafia cinese, ma anche a poter trattare con Pechino per imporre regole condivise. Noi siamo intervenuti sul piano sociale - scuola e sanit - ma sul fronte della legalit siamo impotenti .

Se il governo vi chiama, cosa andrete a dire a Roma?

Abbiamo un "progetto Prato" molto articolato e siamo pronti a esporlo. Ma Palazzo Chigi deve sostenerci con iniziative legislative. L'ultimo aspetto quello della riqualificazione urbanistica. La gente non deve pi dormire in loculi interni alle fabbriche, ma in abitazioni quanto pi vicine a luoghi a norma. Per rendere il tessuto cittadino pi permeabile e trasparente .