Ambiente
Territorio e Paesaggio
24 marzo 2012
14:10

Rossi alla Rete dei comitati: 'La sfida toscana per uno sviluppo di qualità'

FIRENZE - "Accetto la sfida di fare della Toscana una esperienza positiva a livello nazionale per lo sviluppo di qualità". Lo ha affermato il presidente Enrico Rossi intervenendo oggi al convegno organizzato a Firenze, nella sala dell'Istituto Stensen dalla Rete dei comitati per la difesa del territorio. Tema dell'incontro "Dalla parte del territorio: contraddizioni, errori, vertenze e proposte per il caso toscano".

"E' stato detto qui, e concordo – ha proseguito il presidente Rossi – che è necessario che la politica recuperi una visione prospettica, una idea di società e di futuro. Ed è anche importante non perdere il rapporto tra i valori, i principi, gli obiettivi e l'attività quotidiana. Nel nostro paese la questione sociale, del lavoro, della redistribuzione della ricchezza è drammatica e si intreccia con un altro grandissimo tema, quello dell'ambiente. Gli squilibri sociali sono aumentati. La riconversione ecologica dell'economia può essere una risposta interessante ai problemi della qualità dello sviluppo, un tema pieno di contraddizioni anche scienza e tecnica ci possono aiutare a risolvere, ma che non può essere estromesso dal dibattito politico".

"Sono rimasto personalmente molto colpito – ha affermato il presidente Rossi – da quanto è accaduto in Lunigiana e all'Isola d'Elba. Osservando i disastri dell'alluvione sembra che dagli anni '70 in poi abbiamo perduto la capacità di rapportarci con il territorio. La solida roccia su cui fu costruito il nucleo antico di Mulazzo, ad esempio, non si è mossa, mentre i danni si sono verificati là dove erano stati tombati i torrenti o dove si era costruito su terreni di riporto, franosi o nelle golene, ad Aulla come a Marina di Campo".

"C'è un dato evidente con cui dobbiamo misurarci: i cambiamenti climatici producono cambiamenti sulle basi materiali della nostra vita. Ormai siccità e alluvioni, allagamenti, frane e prolungata scarsità d'acqua convivono, e ciò comporta effetti negativi sull'ambiente, sull'agricoltura e sul paesaggio. Una delle grandi questioni che la Toscana, terra di montagne, colline e foreste, deve affrontare è ad esempio la manutenzione del bosco. Una attività che ha anche un risvolto economico, ad esempio per l'uso del legname nell'edilizia a risparmio energetico. Poi con gli impianti a biomasse. Riusciamo a completare la filiera o qualcosa si blocca perchè un pezzo della filiera stessa è problematico? E ancora, possiamo lavorare sul reticolo idraulico e sui piccoli invasi, così da gestire il territorio e far fronte ai periodi di siccità. Tutto questo ha a che vedere con la tutela del paesaggio e con la stessa qualità della vita".

"Abbiamo difficoltà a rispondere alla sfida europea 2020 sulla sostenibilità, il risparmio energetico e l'energia alternativa - ha proseguito il presidente – Tuttavia la geotermia può essere una risorsa forte. Intanto siamo intervenuti con una legge sugli impianti fotovoltaici e abbiamo proibito le edificazioni nelle zone ad alto rischio idraulico, suscitando già le prime reazioni. Inoltre, se è vero che il territorio rurale può essere interessante per lo sviluppo dobbiamo trattare in maniera diversa gli interventi di ristrutturazione e conservare le aree esterne a quelle urbane già perimetrate. Dobbiamo anche mantenere un equilibrio tra l'attività manifatturiera e ciò che attiene al turismo, ai beni culturali, al paesaggio".

"Confermo – ha concluso il presidente Rossi – due scelte strategiche: la mobilità su ferro, con investimenti che permettano di non dismettere nessuna tratta e di rinnovare il materiale rotabile, e la gara unica per la mobilità su gomma, con investimenti per nuovi mezzi non inquinanti. Lo snodo concreto di tutto questo ragionamento, l'obiettivo determinante, è per il 2014, ed è quello di riuscire a utilizzare bene le uniche risorse vere di cui disporremo, quelle europee".