Istituzioni
16 novembre 2012
14:12

Rossi: 'Bartolini ancora per noi un punto di riferimento'

FIRENZE - "In questo momento di crisi della politica, di crisi della "connessione sentimentale" tra governanti e governati, sentiamo un fortissimo bisogno di rinnovamento. Dobbiamo trovare la nuova strada nella nostra storia e negli esempi positivi che ci offre. Non credo che per andare avanti si debba fare il vuoto dietro di noi. Tagliare le radici un gesto sciocco. Con questo convegno ricordiamo Gianfranco Bartolini, il suo lavoro instancabile, e ci domandiamo senza timidezza fino a che punto la sua figura possa essere un punto di riferimento per l'oggi, come le sue intuizioni possano contribuire a dare risposte innovative alle domande del presente e aiutarci a essere davvero innovatori".

Con queste parole il presidente Enrico Rossi ha aperto questa mattina il convegno "Gianfranco Bartolini: le sfide di un uomo del popolo alla guida di una Regione", organizzato a palazzo Sacrati Strozzi dalla presidenza regionale nel ventennale della scomparsa del "presidente operaio".

"In questa chiave - ha proseguito Rossi - leggo alcune delle pi significative scelte politiche e di governo di Bartolini, a partire dal tema, dramnmaticamente attuale, del dissesto idrogeologico, della difesa del suolo e della risorsa idrica. E' stato questo un tema centrale nell'azione di governo di Gianfranco Bartolini. A lui dobbiamo la decisione e la realizzazione di molte importanti opere per la regimazione dei suoli e dei corpi idrici, prima fra tutte la realizzazione dell'invaso di Bilancino e il completamento dello Scolmatore di Pontedera. Sono due, mi pare, i pilastri della sua attualissima impostazione su questo tema: la questione delle competenze e della collaborazione fra Stato e Regioni e l'approccio nuovo che il rischio idrogeologico impone alle politiche di pianificazione territoriale".

Il secondo tema affrontato dal prsidente Rossi quello del "regionalismo", "una questione centrale nell'esperienza di Bartolini e attuale in un momento in cui assistiamo a un ritorno del centralismo dopo anni di federalismo per abbandono. L'istituto regionale considerato, in dimensione europea, il futuro del paese, va portato per Bartolini dentro il cuore dello stato, con la costituzione di una Camera delle Regioni. Sono passati 23 anni e siamo ancora qui a parlarne, il pendolo continua a oscillare, trascinato da un costituzionaliemo emozionale. In Bartolini vediamo invece un pensiero forte, da rendere attuale. Questo vale anche per il tema dell'autonomia statutaria che per Bartolini deve essere capacit di costruire il consenso e motore di cambiamento. Qui misuriamo la distanza tra questo pensiero e l'evocazione attuale dell'autonomia statutaria in difesa di privilegi che hanno prodotto fenomeni di intollerabile corruzione".

Altrettanto attuale il tema delle aree vaste, che si accompagna nel pensiero di Bartolini al tema della programmazione, della promozione dello sviluppo economico e sociale dei territori e quindi al tema della crescita della dimensione delle imprese e dell'internazionalizzazione dei mercati. In questo quadro Bartolini afferma che ""non potrebbe non essere la Regione a costituire il livello di programmazione e di coordinamento, e il momento di raccordo tra le amministrazioni locali e il potere centrale".

"Per Gianfranco Bartolini alla fine degli anni '80 - ha concluso Rossi - la priorit delle priorit era quella di portare la Regione ad essere la guida istituzionale che traina l'intera regione a rispondere alla crisi economica e produttiva, nel quale l'intero paese stava entrando e le cui propaggini sono ancora oggi rinvenibili nella crisi che stiamo attraversando. Questo il lascito che ci sta sulle spalle e la sfida che il pensiero di Bartolini ci propone".

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