22 maggio 2013
13:43

Rossi: 'In Toscana la tutela del paesaggio deve essere un fatto politico'

FIRENZE - "Il paesaggio la vera rendita di questa regione. Ci stato lasciato da nostri antenati e, senza andare troppo lontano, dai nostri genitori e dai nostri nonni che hanno vissuto quando in agricoltura lavorava l'80% della popolazione toscana. Tutto questo rappresenta un enorme valore economico, non solo culturale. E allora la tutela del nostro paesaggio e deve essere un fatto. Un fatto che non riguarda solo certe propensioni intellettuali mosse da spinte romantiche, ma un fatto politico".

Lo ha detto stamani il presidente Enrico Rossi intervenendo alla riunione istituzionale sullo stato di avanzamento del nuovo Piano paesaggistico indetta dall'assessore regionale all'urbanistica Anna Marson in Palazzo Vecchio con i sindaci dell'ambito Firenze, Prato, Pistoia.

"E' un fatto politico - ha ribadito Rossi - che tanto pi in questi tempi di crisi impone una riflessione profonda anche sul modello di sviluppo della Toscana che, bisogna dirlo, non stata esente in passato da casi di 'sprawl' urbanistico, di aggressioni al territorio e di edilizia inadeguata. Ma di questo dobbiamo parlare e la discussione deve portarci a fare un salto di qualit , altrimenti non basteranno tutte le norme del mondo a cambiare i comportamenti".

Entrando poi nello specifico del lavoro che la Regione e in particolare l'assessorato all'urbanistica stanno svolgendo anche con il giro di incontri in tutta la Toscana al termine del quale "avremo parlato con migliaia di persone", il presidente si soffermato su alcuni dei punti cardine del nuovo Piano del Paesaggio: "La nostra ferma volont - ha sottolineato - di approvarlo entro la scadenza di questo mandato. E' stato fatto un lavoro enorme, come mai si era fatto in questa regione, sia per i rapporti tenuti con il Ministero dei beni culturali, sia per la individuazione delle aree sottoposte a vincoli che in Toscana rappresentano il 17% del territorio, sia per l'applicazione della legge Galasso che riguarda un altro 60% del territorio. Stiamo quindi parlando di una porzione importantissima della Toscana. Nel nuovo Piano passiamo da una descrizione pi generica dei vincoli a una descrizione pi chiara e netta. A me non sfugge che queste descrizioni puntuali possano portare a problemi e discussioni nei vari Comuni. Ma vogliamo superare quelle ambiguit che in passato hanno portato a discrezionalit e interpretazioni contrastanti. Cos come vogliamo portare a una generale semplificazione e a limitare nel prossimo decennio il pi possibile il consumo di suolo. Perch di territorio in Toscana se ne gi consumato molto".