Agroalimentare
9 marzo 2015
13:45

Rossi: "Mi auguro che Parlamento legiferi presto su consumo suolo. Così più forte anche Toscana"

FIRENZE - Stop al consumo di suolo agricolo: questa la richiesta forte emersa dal convegno tenuto oggi a Firenze dalla Cia, la confederazione italiana agricoltori, al quale hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Regione, Enrico Rossi, il ministro dell'ambiente Gianluca Galletti e quello dell'agricoltura Maurizio Martina.

Il presidente Rossi ha illustrato i provvedimenti presi dalla Regione Toscana, prima in Italia ad aver varato una legge che sancisce lo stop al consumo di nuovo suolo agricolo. Lo ha fatto dopo che sia il Ministro Galletti sia il Ministro Martina hanno concordato sulla necessità e urgenza di una legge nazionale che dica "stop" al consumo di suolo agricolo, e sul fatto che questo, ossia l'anno dell'Expo, sia  l'occasione giusta per vararla, nonostante le difficoltà.

"Mi auguro - ha detto Rossi - che dal Parlamento venga una svolta in questo senso, perchè la Regione Toscana ha legiferato, ma è chiaro che l'azione è più forte e cogente se questo provvedimento si inquadra in una legge nazionale. E mi permetto di suggerire al Parlamento di fare presto, perchè noi in Toscana abbiamo avuto fortuna, vista la congiuntura sfavorevole  ci sono state minori reazioni dal mondo della proprietà fondiaria e l'edilizia era in crisi, ma se in questo Paese riesplode la voglia del mattone..."

Il conduttore della tavola rotonda, Mario Tozzi, gli ha chiesto allora: "E i Comuni come l'hanno presa?"  "Quando si inizia un cambiamento - ha risposto Rossi- c'è sempre chi si oppone e chi capisce. Noi abbiamo chiesto ai Comuni di fare presto a fare i nuovi piani strutturali, che recepiscono la nuova legge urbanistica, e abbiamo stanziato finanziamenti per quei Comuni che decidono di rifare il piano strutturale insieme alla Regione."

Infine Rossi ha ripercorso la vicenda del Pit, il piano di indirizzo territoriale, con valenza di piano del paesaggio. "Con gli agricoltori abbiamo avuto discussioni -ha ricordato -  in particolare per quanto riguarda gli impianti di vigneti, poi abbiamo trovato un punto di incontro.  E grazie al Pit abbiamo introdotto anche delle aperture, come la possibilità di coltivare nuovamente aree ex agricole, poi invase dal bosco, o la possibilità di fare annessi agricoli in maniera più semplice rispetto a prima. Certo, poi se l'attività agricola cessa - ha concluso -  l'annesso dovrà essere demolito."

Su tutto Rossi ha ricordato però il problema della redditività in agricoltura. "Abbiamo perso 100 mila ettari di agricoltura in Toscana, dobbiamo - ha detto - trovare il modo di rendere redditizia l'attività, questo è il nodo, altrimenti tutto quello che diciamo è come scritto sull'acqua. Intanto colgo come positivi i segnali che vengono dai giovani: crescono le iscrizioni alle facoltà di agraria e alle scuole di agraria. Meglio che in passato, quando i giovani erano orientati al mondo della finanza. Ed è importante anche che il settore agricolo è quello che sul piano occupazionale ha tenuto di più degli altri settori durante questo periodo di crisi."