13 marzo 2019
12:23

Rossi presenta il nuovo numero di Limes: "Si sta configurando un pezzo d'Europa in cui l'Italia non c'è"

FIRENZE - "Si può interpretare il mondo con categorie diverse da quelle solite, per questo è importante il contributo di Limes, sono letture che aiutano le istituzioni e la politica".

Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ieri pomeriggio alla presentazione, presso la sede della presidenza della Regione in Palazzo Strozzi Sacrati, del nuovo numero di Limes dal titolo "Una strategia per l'Italia", a cui hanno partecipato il direttore della rivista Lucio Caracciolo e Dario Fabbri, consigliere scientifico di Limes.

Il numero analizza la situazione dei rapporti del nostro Paese con Stati Uniti, Russia e Cina, inserendo nel ragionamento la grande questione dell'autonomia e del regionalismo differenziato, e pone l'accento sulla necessità per il nostro Paese di sviluppare una strategia, finora mancante, per il proprio sviluppo.

"Si sta configurando un pezzo d'Europa in cui l'Italia non c'è" ha detto il presidente Rossi, che è intervenuto anche sul tema dell'interesse nazionale e della collocazione dell'Italia nelle relazioni internazionali, in uno scenario preoccupante per la tendenza alla frammentazione che gli attuali percorsi verso l'autonomia tendono ad accentuare: "O si è Stato, o non si è nemmeno espressione geografica - ha detto - La Costituzione parla di regionalismo e io penso a un regionalismo collaborativo, finalizzato a una buona amministrazione. Invece, dietro l'idea del federalismo di oggi, vedo la fuga verso staterelli che possono spappolare il paese e toglierci la capacità di pesare".

Nel corso del suo intervento, Lucio Caracciolo ha commentato la firma da parte del nostro Paese del memorandum of understanding con la Cina sulla Via della Seta. "La mia impressione - ha detto Caracciolo - è che questa vicenda per come è stata impostata rischia di rivelarsi un boomerang nel senso che non avremo granchè dalla Cina e avremo qualcosa dagli Stati Uniti ma in senso negativo. Non vorrei che tutto questo poi si riflettesse sulla salute delle nostre finanze pubbliche".