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5 aprile 2017
11:16

Rossi presenta libro su Luporini: "Grande intellettuale, mostrò la forza della politica"

FIRENZE - Grande intellettuale e politico impegnato, capace di contribuire in maniera decisiva allo sviluppo del Paese. Il ritratto di Cesare Luporini tratteggiato dal presidente Enrico Rossi nella presentazione del volume 'Cesare Luporini politico', edito da Carocci e curato dai professori Federico Lucarini e Sergio Filippo Magni, è quello di uno studioso illustre capace di coniugare profonda riflessione e attenzione alla natura umana e alle evoluzioni della società.
 
"Luporini fu un senatore puntiglioso e diligente - ha detto Rossi - oltre ad essere uno dei più grandi intellettuali italiani del secolo scorso. Allo stesso tempo fu profondamente coinvolto ma anche autonomo all'interno del Partito Comunista Italiano, dove mostrò una forte apertura verso il movimento studentesco e votò in maniera contraria all'espulsione del gruppo del Manifesto. Votò anche contro lo scioglimento del Partito Comunista Italiano sostenendo che anche se il comunismo non aveva funzionato, non era possibile accettare la riduzione dell'orizzonte umano, la rinuncia all'idea di costruire una società di liberi e uguali, perché questa rinuncia avrebbe comportato l'acquiescenza al mondo così come è. E sviluppò a fondo il tema dell'individuo, un tema spesso utilizzato contro l'idea di uguaglianza che invece Luporini collegò strettamente alla responsabilità morale. Cercò un nuovo punto di ripartenza politica e soffrì per la distanza che vedeva crescere tra la classe dirigente politica e la società".
 
"Luporini sul Manifesto scrisse che in Marx esistevano due concetti di dominio e sfruttamento - ha proseguito Rossi - uno da promuovere e l'altro da rimuovere, il primo era quello dell'uomo sulla natura, il secondo quello dell'uomo sull'uomo. Luporini sostenne che la storia tragica del '900 ha mostrato che essi non possono essere scollegati, che 'restando intatta la prima forma di dominio non si cancella neppure la seconda'. E la via di uscita non poteva essere ricercata in una regressione. Dice che 'solo scienza e la produzione, che hanno inferto la ferita, possono guarirla ritrovando e stabilendo superiori equilibri e cicli vitali, con un'operare collettivo dell'umanità associata alla biosfera'. Sono temi importanti, che non a caso troviamo ricorrenti nelle riflessioni di un grande rivoluzionario attuale come papa Francesco".
 
Rossi ha ricordato che il volume su Luporini è stato realizzato grazie al contributo della Fondazione Spadolini-Nuova Antologia e della Regione Toscana, sottolineando come sia "doveroso per la Regione partecipare al ricordo di grandi intellettuali che hanno dato contributi decisivi al dibattito politico e allo sviluppo della società". Il volume raccoglie gli interventi pronunciati da Luporini in aula e al Comitato Centrale oltre ad una serie di lettere, tra le quali anche alcune ad Enrico Berlinguer, e un'appendice di commenti.
 
"Leggendo i suoi interventi - ha precisato Rossi - si resta stupiti dal modo estremamente puntiglioso e diligente con il quale questo grandissimo intellettuale viveva il proprio incarico di senatore. La sua più grande battaglia fu quella per l'estensione dell'obbligo scolastico a 14 anni, che riteneva fondamentale per 'porre in parità tutti i figli del popolo italiano'. E' dunque anche al senatore Luporini che dobbiamo quella scuola dell'obbligo che ha dato un'importante contributo all'equità sociale e che ancora oggi viene riconosciuta come un primato italiano, anche da recenti studi dell'OCSE".