Lavoro
6 settembre 2016
17:24

Rossi su aiuti alle aree di crisi: "Una prima risposta a chi è senza lavoro"

FIRENZE - "Saremo soddisfatti solo quando avremo la piena occupazione, ma il provvedimento di oggi rappresenta una prima risposta per alcune migliaia di lavoratori toscani di Livorno e Piombino rimasti senza lavoro. Certo 500 euro al mese sono poca cosa, ma per molti sono un aiuto indispensabile. E' per questo che apprezzo molto e ringrazio il ministro Poletti per quello che  ha fatto per venire incontro alle nostre richieste. Siamo di fronte ad una misura certo insufficiente, ma importante e di rilievo, alla quale abbiamo voluto aggiungere un provvedimento finanziato con risorse regionali per le aree apuana e amiatina: pensiamo che garantire loro 500 euro al mese per un anno sia un'operazione di giustizia vero i lavoratori di quelle zone".

Il presidente della Regione, Enrico Rossi, commenta così, nella conferenza stampa convocata a Firenze al suo ritorno dal Ministero del lavoro, i provvedimenti con cui si concedono fino a 12 mesi di aiuti in più ai lavoratori delle quattro aree di crisi (complesse e regionali) toscane che nel corso del 2016 hanno perso o perderanno tutti i benefici degli ammortizzatori sociali.

Sono 2.267 quelli che a Piombino giungeranno alla fine dell'Aspi o del periodo di mobilità o nel 2016 o nel 2017. A Livorno sono 9.248. Per quelli di loro che sono rimasti o rimarranno privi di ammortizzatori sociali nel corso di quest'anno scatterà un anno di proroga. E' ancora da calcolare invece, con l'aiuto di Inps e sindacati, il numero di coloro che potranno accedere alla proroga dei contributi nelle due aree, quella apuana e quella amiatina, di crisi regionale.

Le misure dovrebbero partire non prima della fine di ottobre e dureranno al massimo per un anno dal momento della loro attivazione.

"Ciò che la Toscana – ha aggiunto Rossi – è riuscita ad ottenere vale per chi perde i benefici nel corso del 2016. Per chi invece ci arriverà nel 2017 mi auguro che il Governo provveda con la Finanziaria. Si tratta di una misura di reinserimento sociale. Si poteva fare una scelta più netta ma questo provvedimento rientra in quella lotta alla povertà che per me rappresenta una delle due cose fondamentali da fare per rilanciare l'occupazione. L'altra è rappresentata dagli investimenti pubblici e da misure di sostegno a quelli privati. Cinque miliardi di investimenti attivano 100.000 posti di lavoro e 10 miliardi potrebbero essere destinati alla lotta al dissesto idrogeologico e altri 10 alle infrastrutture".

Commentando l'annuncio del ministro Poletti di voler destinare 1,5 miliardi di euro per aiuti alle famiglie in difficoltà, il presidente Rossi ha detto che dopo il sostanziale azzeramento della spesa contro la povertà operata dal governo Monti, i 700 milioni stanziati da Renzi sono positivi e che l'ulteriore miliardo e mezzo rappresenterebbe un altro passo avanti "anche se servirebbero circa 7 miliardi per coprire le necessità dei 4,5 milioni di famiglie che hanno difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena. Spero che si riescano a recuperare risorse da altri settori per destinarle a questo scopo".

Rossi ha voluto infine ringraziare l'assessore regionale alla formazione al lavoro, Cristina Grieco e il consigliere per i problemi del lavoro, Gianfranco Simoncini, per l'impegno che hanno messo per raggiungere il risultato di oggi.