Diritti
3 settembre 2012
12:40

Rossi sulla tenuta senese tolta alla mafia: 'Chiederò l'intervento del ministro Cancellieri'

FIRENZE - Una grande manifestazione pubblica per aiutare le istituzioni a sbloccare le terre della Tenuta di Suvignano (Monteroni d'Arbia), confiscate alla mafia da anni ma ancora bloccate da pastoie burocratiche, in modo che già la prossima estate vi si possa tenere un campo di legalità e cultura antimafia.

Lo ha suggerito il presidente Enrico Rossi durante un incontro a Firenze, nella sede della Regione Toscana, con una piccola delegazione degli oltre mille giovani impegnati, per tutta l'estate, nei campo antimafia organizzati (in Sicilia, Calabria, Campania, Puglia) da Arci, Libera e associazione Cieli Aperti con il sostegno della Regione.

"Oggi stesso - ha affermato Rossi - contatterò il ministro Cancellieri chiedendole un appuntamento per sbloccare la situazione di questa Tenuta" (quasi 750 ettari, di cui circa 570 coltivati, con 13 case coloniche, un fabbricato e una fornace, nel territorio del Comune di Monteroni d'Arbia, al centro della campagna senese).

"La battaglia contro la mafia non devono farla solo le istituzioni ma, anche qui nella civilissima Toscana dove non mancano esempi di infiltrazioni mafiose, è una battaglia su cui impegnare dal basso tutti i cittadini", ha aggiunto Rossi.

L'incontro con le ragazze e i ragazzi toscani è stato aperto con un video-collegamento in diretta da Corleone dove si stanno concludendo le due settimane di uno fra i numerosi campi di lavoro sulle terre confiscate alle mafie. Hanno parlato tre ragazzi da Corleone ("E' tristissimo andare via da qui ... E' un modo eccezionale per non sprecare il tempo delle vacanze ... Adesso porterò avanti le cose che qui ho imparato") e tre coetanei da Firenze ("Vogliamo una società che non accetti più compromessi ... Una delle cose peggiori per la mafia è sapere che sulle loro terre adesso ci stiamo noi ... In questi campi, oltretutto, non ci si annoia mai"). E sono anche intervenuti i rappresentanti delle tre associazioni che organizzano i campi: don Andrea Bigalli per Libera ("Tre quarti dei partecipanti sono ragazze e questo è uno splendido segnale di una antimafia che racconta una presa di coscienza vera"), Gianluca Mengozzi per Arci ("Questi ragazzi sono un vaccino che si espande contro le illegalità"), Alessia Faccini di Cieli Aperti ("Ogni azione per il bene comune è efficace soprattutto se impostata su relazioni durature in modo da aiutare la legalità nel quotidiano").

"Una bella mattinata - ha chiosato Rossi - che ci ricorda, anche in Toscana, come non basti delegare tutto alla Magistratura, che pure svolge un lavoro prezioso: da qui l'importanza di un impegno comune e diffuso per togliere, alle mafie e alla burocrazia, i beni già confiscati e quelli che lo saranno". Beni che, nell'intera Toscana, sono almeno 63: in prevalenza appartamenti ma anche imprese, edifici, terreni. Si sta anche pensando a un sito internet specifico, aggiornato, in cui trovare tutte le informazioni.

Comunicato collegato:

Rossi incontra i ragazzi dei campi antimafia