Cultura
25 luglio 2012
14:52

Scaletti: 'Cultura annientata dal progetto governativo di revisione della spesa'

FIRENZE - Se il provvedimento del governo per la revisione della spesa, la spending review, fosse in vigore, non si sarebbe potuto realizzare la mostra di Botero in corso a Pietrasanta, che solo in due settimane ha fatto registrare 15mila presenze. Non solo, se il provvedimento sar approvato cos com' , anche la Fondazione Musei Senesi - che racchiude ben 43 strutture fra la Val d'Elsa, il Chianti, Siena, le Crete, la Val di Merse, la Val d'Orcia e il Monte Amiata e la Val di Chiana - sar con ogni probabilit costretta a chiudere.

"Sono solo due significativi esempi per spiegare che triste scenario si apre per la cultura in Toscana e in Italia, senza contare le pesanti ripercussioni occupazionali afferma l'assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti -. Proprio ieri il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge della giunta regionale per concedere sgravi fiscali a chi investe nella cultura: mentre l'esecutivo nazionale pensa a tagliare indiscriminatamente - sottolinea Scaletti - la Toscana offre un nuovo strumento per rilanciare il settore. C' chi crede nel valore aggiunto della buona politica che sostiene la cultura e chi, invece, preferisce chiudere i rubinetti senza badare al merito. C' chi, come noi, asseconda il bisogno di cultura dei cittadini, come confermano i dati incoraggianti sul consumo diffusi da Federculture, e chi demolisce senza criterio".

Proprio ieri Federculture - la federazione dei servizi pubblici per cultura, turismo, sport e tempo libero - ha lanciato l'allarme, paventando la chiusura di importanti aziende dell'industria culturale del Paese: da Zetema a Musica per Roma, passando per i Musei civici di Torino e Venezia, il Palexpo, le Film commission di tutta Italia. L'associazione, di cui l'assessore Scaletti componente del direttivo, ha gi presentato una lista di emendamenti correttivi. "Sappiamo che il momento difficile ha concluso Scaletti -- ma quello che sta facendo il governo non un taglio, men che meno su sprechi o privilegi, ma lo smantellamento di un asse portante dell'economia del nostro Paese".