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14 luglio 2021
13:46

Scandicci-Grosseto: verso un gemellaggio tra scuole per cani

Oggi a Scandicci presso la Scuola nazionale cani guida con il Centro militare veterinario di Grosseto che addestra cani che aiutano nelle diagnosi precoci di determinati tumori 

Scandicci-Grosseto: verso un gemellaggio tra scuole per cani
Un momento dell'incontro di oggi a Scandicci

E’ quasi un gemellaggio quello stipulato oggi a Scandicci presso la Scuola nazionale cani guida per ciechi con il Centro militare veterinario di Grosseto, che ha fatto visita ai colleghi di Firenze.

“Ad ispirare questa gradita visita – afferma il presidente della Regione Eugenio Giani – è stato il comune amore per i cani e in particolare per quelli che vengono addestrati ed utilizzati per servizi a favore degli uomini. Ringrazio i rappresentanti del Centro grossetano per la visita che ci hanno fatto e che produrrà, ne sono sicuro, utili effetti sul piano della gestione delle cucciolate e dell’allevamento dei rispettivi cani”.

A Grosseto gli animali vengono addestrati essenzialmente per l’individuazione di esplosivi e vengono quindi preparati anche per svolgere questa delicata funzione nel corso delle missioni di pace che il nostro esercito compie all’estero. Inoltre, il Centro di Grosseto addestra cani che collaborano alla diagnosi precoce di determinati tumori individuando, con il loro olfatto, cellule tumorali che si trovano in un campione di urina.

A Scandicci sono tre le funzioni principali svolte dalla Scuola finanziata dalla Regione: allevare, addestrare e consegnare cani guida per non vedenti, addestrare cani per lo svolgimento di interventi assistiti con animali (cosiddetta pet-therapy) ed educare ed addestrare cani di assistenza per persone con disabilità motoria.

“Sono oltre quarant’anni – ricorda l’assessora al sociale Serena Spinelli – che la Scuola per cani guida di Scandicci è gestita e finanziata dalla Regione Toscana e ne rappresenta, unica struttura pubblica del genere in Italia, un’eccellenza a livello nazionale e internazionale. Ogni anno riusciamo a consegnare a persone da tutta Italia circa 25 cani addestrati per svolgere la funzione di guida. La Regione ha deciso di investire nella Scuola e continuerà a farlo, rafforzandone la struttura e le attività. Si avvale anche dell’indispensabile contributo delle persone e delle famiglie che hanno il compito di allevare e pre addestrare i cuccioli, prima che siano pronti al corso intensivo di sei mesi che permetterà loro di diventare guide. Un ulteriore corso permette poi agli affidatari finali di apprendere come relazionarsi con il cane e di acquisire le capacità per muoversi e orientarsi con il suo aiuto. L’investimento economico per un cane guida è importante, ma il valore più prezioso è rappresentato dalla funzione che svolgono, favorendo la mobilità, l’autonomia e l’inclusione di persone cieche o ipovedenti”.

Sono oltre 50 i cuccioli che ogni anno vengono affidati alle famiglie adottive, mentre circa 12 svolgono attività di interventi assistiti nei presidi ospedalieri e nelle RSA del nostro territorio. Ad esempio a Careggi la loro presenza nel reparto di terapia intensiva è ritenuta di grande aiuto per i pazienti che, svegliati dal coma, trovano in loro conforto e stimoli riuscendo a superare meglio lo stress prodotto dal grave stato di infermità che hanno avuto. Queste ultime sono attività rimaste ovviamente bloccate in questo lungo periodo di pandemia ma che, già dal prossimo mese di settembre, la Scuola ha in programma di riprendere in maniera continua e diffusa sul territorio.

Nel corso dell’incontro, a cui hanno partecipato anche il consigliere del presidente Giani, Massimo Pieri, e il presidente toscano dell’Unione Italiana ciechi, Massimo Diodati, sono state spiegate le rispettive modalità di intervento sui cani e poste le premesse per una auspicabile forma di reciproca collaborazione.