Salute
10 febbraio 2012
14:32

Scaramuccia: 'Etico garantire l'utilizzo corretto e trasparente delle risorse pubbliche''

FIRENZE - "Il fatto che la Pubblica amministrazione si dia un sistema di governo che garantisca il corretto e trasparente utilizzo delle risorse ha un grande valore etico. La legge 231 vale per le aziende private, non obbligatoria per quelle pubbliche. A maggior ragione, noi che gestiamo risorse pubbliche dobbiamo darci strumenti che ci consentano di contrastare il pi possibile il rischio di comportamenti fraudolenti". L'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha partecipato stamani al convegno su "Organizzazione e controllo in sanit . Modelli 231 a confronto", organizzato dalla Asl 10 di Firenze nella Sala Blu del Centro di Formazione del Fuligno, per approfondire le tematiche del decreto legislativo 231 nella sua sperimentale applicazione per le aziende sanitarie pubbliche.

Il decreto legislativo 231 del 2001 ha introdotto in Italia una nuova forma di responsabilit degli Enti per gli illeciti commessi a loro interesse o vantaggio da persone fisiche che risultano legate agli Enti stessi (amministratori, dirigenti, dipendenti, terzi). Questa legge impone degli obblighi alle aziende private, non a quelle pubbliche. L'azienda sanitaria di Firenze, nell'intento di promuovere e migliorare la propria missione di tutelare i diritti di salute dei cittadini, anche attraverso sistemi di gestione sempre pi evoluti, nel 2011 ha deciso di adottare volontariamente, sebbene non tenuta a farlo, i principi fondamentali previsti dal decreto 231.

In Toscana, quella fiorentina la prima Asl ad avere intrapreso questo percorso, formalizzando l'adozione del modello organizzativo 231, unitamente al Codice etico dell'azienda. L'adozione di modelli organizzativi e di codici etici va considerata anche da parte delle aziende sanitarie come un'occasione di migliorare organizzazione e gestione interna, consentendo di elevare il livello della qualit delle prestazioni, la competitivit , l'attrattivit e l'immagine aziendale.

"Vorrei che questo percorso gi intrapreso dall'azienda sanitaria di Firenze - ha detto l'assessore - fosse esteso a tutte le Asl della Toscana. Lo dobbiamo ai cittadini e ai fornitori".