Salute
13 maggio 2011
13:12

Scaramuccia: 'Migranti e salute: straordinario veicolo di integrazione'

PISA - "Garantire alle persone straniere uguali possibilit di accesso e la reale, piena fruizione del diritto alla salute vuol dire apportare beneficio a tutta la popolazione. Una comunit sana, solidale, in grado di assicurare a tutti le stesse possibilit di preservare, ma anche di guadagnare salute, una comunit che pu affrontare le sfide che la modernit necessariamente pone". L'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha aperto stamani a Pisa i lavori dello workshop su "Immigrazione e salute. Percorsi di integrazione sociale", organizzato dal MeS, il laboratorio Management e Sanit della Scuola Superiore Sant'Anna, nell'Aula Magna della Scuola.

Nel corso del convegno, sono stati presentati i risultati del progetto "Immigrati e salute. Percorsi di integrazione sociale", commissionato dall'assessorato al diritto alla salute e condotto dal MeS in collaborazione con il Dipartimento di sanit pubblica dell'Universit di Firenze. "Il percorso che la Regione ha intrapreso, e che determinata a portare avanti - ha detto l'assessore - va nella direzione di superare una gestione emergenziale del rapporto tra migranti e servizi sanitari, per arrivare a considerare l'immigrazione un fenomeno strutturale, che apporta ricchezza e linfa vitale alla societ . A proposito di questo - ha aggiunto l'assessore - basti pensare all'effetto positivo che il costante aumento di nuovi nati da genitori stranieri porta ad una regione, come la nostra, che al secondo posto in Italia per anzianit della popolazione".

Daniela Scaramuccia ha sottolineato come dalla ricerca condotta emergano ancora difficolt di accesso ai servizi da parte dei migranti, e allo stesso tempo la solitudine degli operatori. "La Toscana - ha ricordato - sta facendo un grande lavoro per migliorare l'informazione e l'accessibilit ai servizi per i cittadini migranti, e per incrementare i servizi di mediazione culturale. La ricerca che viene presentata oggi ci parla di necessit e bisogni che dobbiamo innanzitutto imparare a capire e conoscere, per elaborare strategie di risposta e presa in carcio realmente efficaci. Va superata la logica assistenzialistica, e anche quella delle rivendicazioni reciproche. E va costruito sia negli operatori che nei cittadini, toscani e migranti, un senso di appartenenza a un sistema sanitario e sociale che di tutti. La giornata di oggi un'occasione preziosa per consolidare, attraverso i dati raccolti e le esperienze riportate, una chiave interpretativa che evidenzia come la ricerca di salute possa rappresentare uno straordinario veicolo di integrazione con la comunit di accoglienza per i migranti e le loro famiglie".

Per portare a termine il progetto "Immigrati e salute", i ricercatori di MeS e Universit hanno condotto 16 focus group con gli operatori e 12 con gli immigrati. Sono stati intervistati 130 operatori e 120 immigrati. Dalle interviste, emerge che i migranti sono soddisfatti per la migliore qualit dei servizi sanitari rispetto a quella dei Paesi di provenienza, e per la gratuit di alcuni servizi, ma soffrono per problemi di ansia, depressione, solitudine, e per differenti condizioni climatiche e abitudini alimentari. Che c' tra loro un'elevata confusione e disinformazione sui servizi sanitari e sui diritti garantiti dalla legge. Che viene ritenuto fondamentale il ruolo dei mediatori, e per questo c' la richiesta di aumentare e rafforzare il servizio. "L'analisi dei dati - dicono i ricercatori - conferma il fatto che gli immigrati sono soggetti al rischio di vedere peggiorare le proprie condizioni di salute proprio nel paese ospite, come testimoniato dai tassi di ricovero per patologie psichiatriche in aumento negli anni, dai ricoveri per abuso di alcol, dipendenze e malattie infettive, in particolare la tubercolosi, legate a cattive condizioni di vita".

Questi alcuni dati emersi dalle relazioni che si sono succedute nel corso della giornata.

Gli stranieri residenti in Toscana rappresentano il 9,1% della popolazione totale (rispetto al 7% percentuale nazionale): 338.716, su un totale di 3.730.130 persone. Gli stranieri iscritti al Servizio sanitario regionale sono 280.188, pari all'82,71% del numero totale di stranieri presenti; 58.558 non sono invece iscritti al SST.

Dall'indagine condotta dai ricercatori di MeS e Universit risulta che gli immigrati uomini hanno un tasso di ospedalizzazione per traumi pi alto rispetto agli uomini toscani; che gli immigrati ricorrono pi di frequente, rispetto ai toscani, al ricovero d'urgenza, e che fanno maggior ricorso al pronto soccorso per condizioni trattabili invece a livello territoriale.

Su un totale di 208 strutture ambulatoriali presenti in Toscana, 42 sono dedicate alla popolazione straniera, ovviamente, con una grande variabilit tra le diverse Asl. Il maggior numero di accessi si registra nelle strutture della Asl 4 di Prato (40.000), Asl 10 di Firenze (25.000), Asl 3 di Pistoia (16.000).

Su un totale di 32.295 nascite in Toscana nel 2010, 24.089 erano di donne italiane, 8.206 di donne straniere. Quindi, il 25% di parti che avvengono in Toscana sono di donne straniere. La prima nazionalit quella delle cinesi (20%), seguite da albanesi (17%) e rumene (15%). Il ricovero per interruzione volontaria di gravidanza rappresenta per le donne straniere una delle prime cause di ospedalizzazione. Il tasso di ospedalizzazione per Ivg per le donne straniere di circa 16 su 1.000 donne (per le italiane, 2 su 1.000). E le Ivg ripetute sono il 3% per le donne toscane, il 6% per le straniere.

La Toscana tra le regioni con il maggior numero di stranieri tra la popolazione detenuta: 50,9% (la media nazionale di 36,7%). La presenza pi consistente quella di detenuti est europei e nord africani. Le patologie principali: psichiatriche, infettive, dell'apparato digerente.