Salute
13 giugno 2011
13:02

Scaramuccia: 'Un sistema di salute universale è realizzabile e sostenibile'

PISA - "Crediamo fermamente che un sistema di salute universale è ancora possibile. Realizzabile e sostenibile. Nel 2005 abbiamo cominciato insieme un cammino comune per migliorare la salute dei nostri cittadini. La rete Enrich fu lanciata a Firenze e la Regione Toscana è orgogliosa di far parte di un gruppo di regioni interessate a ridurre le disuguaglianze di salute". L'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha aperto stamani a Pisa, nell'Aula magna della Scuola Superiore Sant'Anna, il workshop su "Cure primarie: strategie regionali per migliorare efficacia ed equità garantendo la sostenibilità economica", organizzato dal Laboratorio MeS, Management e Sanità, della Scuola Superiore Sant'Anna. Al workshop hanno preso parte le 10 regioni europee che aderiscono alla Rete Enrich (European Network of Regions Improving Citizens Health), un network di regioni europee e autorità locali che collaborano per il miglioramento della salute e delle cure: Algarve (Portogallo), Andalusia (Spagna), Aquitania (Francia), Drama-Kavala-Xanthi (Grecia), East Midlands (Regno Unito), Malopolska (Polonia), Sachsen-Anhalt (Germania), Toscana, Umbria, Walloon (Belgio), Steiermark (Austria).

"In Toscana stiamo chiudendo un ciclo di programmazione della sanità regionale e sviluppando il nuovo piano socio sanitario - ha ricordato l'assessore Scaramuccia - In questa fase è molto importante per noi analizzare i risultati della fase precedente, imparare da altre esperienze e verificare l'impostazione che vogliamo dare alla sanità del prossimo quinquennio. Credo che siamo tutti d'accordo sulla necessità di innovare ed evolversi. E le parole chiave della nostra innovazione sono: focus sulla salute (piuttosto che sui servizi), focus sul paziente (piuttosto che sulla patologia), integrazione (piuttosto che specializzazione) tra professionsiti, tra ospedale e cure primarie, tra le istituzioni".

Dalla seconda metà del XX secolo - è stato detto nel corso del workshop - si è registrata in Europa una riduzione di malattie e mortalità per patologie infettive, e un incremento di malattie croniche. La gestione di questo incremento di patologie croniche è una delle più importanti sfide per il sistema sanitario. Da un'indagine fatta dal MeS nel 2008, è risultato che quasi il 10% dei cittadini toscani (356.641 persone) avevano almeno una patologia cronica; 101.181 (il 2,78%), due ; 33.464 (0,92%), tre; 9.816 ( 0,27), quattro; 2.116 (0,06%), cinque; e 321 (0,01%) sei o più. Mentre i sistemi sanitari tradizionali intervengono solo quando il paziente cronico peggiora, divenendo acuto, la scelta del sistema sanitario toscano è stata quella di intervenire prima, prendendo in carico il paziente cronico prima che si acutizzi (Chronic Care Model), con iniziative come l'Afa, Attività fisica adattata, e il potenziamento delle capacità del paziente stesso di gestire la propria malattia, riducendo così le ospedalizzazioni evitabili.

Nel corso del workshop è stata ricordata Barbara Starfield, della Johns Hopkins University Bloomberg School of Public Health statunitense, che avrebbe dovuto essere la relatrice principale della giornata, ed è deceduta poche ora prima di prendere l'aereo per l'Italia. "Sono certa - ha detto l'assessore Scaramuccia - che lavorare sui suoi studi e le sue esperienze ci darà l'opportunità di dimostrare che oggi un sistema di salute universale è realizzabile e sostenibile".