Economia
Lavoro
9 gennaio 2014
18:39

Seves, Regione e Comune insistono: trovare un investitore per lo stabilmento di Firenze

FIRENZE - Le prospettive dello stabilimento Seves di Firenze sono state al centro della riunione convocata dall'assessore alle attivit produttive, lavoro formazione Gianfranco Simoncini con le organizzazioni sindacali di categoria, i rappresentanti della propriet , l'assessore allo sviluppo economico del Comune di Firenze Sara Biagiotti e un funzionario della Provincia di Firenze. 
 
"Abbiamo preso atto - ha detto l'assessore Simoncini a conclusione dell'incontro - delle informazioni forniteci dal rappresentante della societ riguardo al percorso in atto: ovvero stato definito e firmato un accordo per la ristrutturazione del credito fra banche, societ e il Fondo Triton, percorso che dovr portare alla cessione del gruppo in circa 6-8 mesi, dopo la conclusione di una serie di passaggi formali. Esiste dunque una certezza per quanto riguarda il percorso e la presenza di un acquirente. Prendiamo atto anche del fatto che, nel business plan che l'azienda ha elaborato, non previsto un futuro per la sede fiorentina".
 
La Regione e le istituzioni, ha proseguito Simoncini, non condividono questa decisione. Chiedono ancora una volta e con forza un ripensamento, sostengono la richiesta dei sindacati di un tavolo nel quale venga loro illustrato il piano e il futuro della Seves di Firenze, nei dettagli. E rinnovano la volont che venga trovata una soluzione condivisa per lo stabilimento. "Chiediamo all'azienda di farsi carico della ricerca di un investitore per Firenze - dice Simoncini - e, per parte nostra, ci proponiamo di sollecitare la concretizzazione delle proposte di cui eventualmente venissimo a conoscenza,mettendo gli interessati in contatto con l'azienda". 
 
"La Seves di Firenze non deve chiudere - ha detto l'assessore del Comune di Firenze Biagiotti - lo stabilimento rappresenta un'eccellenza della nostra manifattura, un patrimonio di professionalit e competenze di qualit al quale non possiamo rinunciare e che vogliamo resti sul territorio".