Salute
Sociale
21 dicembre 2011
10:22

Sociale, le novità introdotte nel Piano

FIRENZE – Con l'integrazione il Piano include tutta una serie di ambiti di azione appartenenti al sociale. Ecco i principali.

I LEP, i Livelli Essenziali delle Prestazioni di assistenza sociale, rappresentano il quadro riassuntivo degli obiettivi dei servizi sociali sul territorio, con lo scopo di consolidare e ampliare la consistenza e la qualità delle risposte esistenti. Con la loro definizione vengono stabiliti gli obiettivi di servizio, le linee di intervento e i possibili beneficiari. La loro individuazione e definizione, in assenza di un quadro di riferimento a livello nazionale, si configura come un percorso sperimentale da implementare e mettere a regime, sia sotto il profilo finanziario ed organizzativo che rispetto ad uno specifico intervento normativo che ne inquadri, almeno in termini generali, contenuti, linee di intervento, potenziali destinatari e dimensione territoriale di erogazione.

L'immigrazione. In questo ambito si punta a potenziare la rappresentanza dei cittadini stranieri, la promozione della loro partecipazione alla vita pubblica locale e la diffusione di positive relazioni con le istituzioni territoriali. Attraverso il riconoscimento della titolarità piena dei diritti politici (diritto di voto alle amministrative), la promozione dell'associazionismo straniero (Consigli e le Consulte degli Stranieri), il coinvolgimento delle "seconde generazioni", con attenzione particolare alla diffusione della conoscenza del servizio civile regionale. Inoltre, rafforzamento delle reti dei punti informativi a sostegno dei cittadini stranieri nelle procedure di rilascio e rinnovo dei titoli di soggiorno (in collaborazione con ANCI), creazione di una rete territoriale di servizi di tutela e prevenzione e contrasto degli episodi di discriminazione, operanti nell'ambito degli enti locali e degli organismi del terzo settore, in raccordo con l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR).

Lotta alle discriminazioni. La Regione ha emanato due leggi in proposito, la 16 del 2009 sulla "Cittadinanza di genere" e la 63 del 2004 contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. La Regione intende sviluppare l'Osservatorio permanente sui fenomeni omo e transfobici, atti di bullismo, violenza, prevaricazione e odio attraverso il censimento e monitoraggio dei casi di discriminazione in Toscana e lo studio del fenomeno, la realizzazione e la verifica periodica dello stato di attuazione delle politiche sancite nella legge 63. Lavoro che servirà come base conoscitiva per l'avvio di azioni concrete di contrasto. Saranno promosse ulteriori azioni specifiche contro l'omofobia, per il rispetto delle differenze e il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle persone omosessuali e transessuali. Verrà rafforzato un percorso, in collaborazione con la Direzione Scolastica Toscana, con lo scopo di supportare la scuola per il miglioramento degli apprendimenti che concorrono a sostenere il diritto alla cittadinanza attiva e consapevole. La Regione proseguirà il supporto alla Rete RE.A.DY, Rete nazionale per lo sviluppo di azioni positive e la diffusione di buone prassi, di cui è tra i soci fondatori.

Il diritto alla casa, intesa sia come alloggio in quanto tale ma anche come strumento di salvaguardia della coesione sociale. L'alloggio sociale deve essere adeguato, salubre, sicuro, adeguato alle esigenze del nucleo familiare ed il canone di locazione deve essere correlato alla capacità economica del nucleo familiare, alla sua composizione e alle caratteristiche dell'alloggio. A questi bisogni la Regione intende dare priorità, attivando nuove linee di azione e potenziando quelle già esistenti. Un'attività complessiva diretta a rimuovere gli ostacoli che impediscono a parte dei residenti di avere un alloggio adeguato sotto il profilo della dignità umana, della salute e della sicurezza, e per costruire una società toscana più equa e solidale e con minori diseguaglianze.

L'obiettivo è arrivare a una normativa che ufficializzi il ruolo e le competenze delle "Agenzie Sociali per la Casa" e costituire un sistema regionale omogeneo e diffuso su tutto il territorio.

Le agenzie dovranno lavorare in rete in stretta sinergia con gli uffici della Casa e del Sociale dei Comuni, operare a favore sia della popolazione italiana che straniera, svolgere azioni di mediazione per il superamento delle barriere culturali e linguistiche, nonché di assistenza legale/amministrativa per le attività da queste svolte, ma soprattutto di ricerca attiva degli alloggi sfitti presenti sul mercato con attività di calmierazione dei prezzi degli affitti anche con l'attivazione di propri appositi fondi atti a fornire garanzie di base a favore dei proprietari.

La normativa definirà i requisiti di base, costitutivi e di funzionamento, per potersi definire agenzia e poter usufruire di eventuali finanziamenti regionali. Sarà costituito un elenco ufficiale.

Altri obiettivi. L'aumento dell'offerta di alloggi di edilizia sociale destinati alle fasce più deboli della popolazione: alloggi ERP e alloggi con altro titolo di godimento. Diversificare l'offerta di accesso all'alloggio sociale sia per dare risposte a soggetti sociali emergenti (nuclei uni-personali, famiglie monoreddito e/o con lavoro precario, giovani, immigrati, anziani, giovani coppie, convivenze, ecc.), sia sperimentando modalità innovative di coinvolgimento dell'utenza in processi e stili di vita non convenzionali (cohousing, condomini solidali, autocostruzione, autorecupero), sia attraverso alloggi temporanei per fronteggiare le emergenze. Innalzare gli standards qualitativi sia edilizi che urbani dell'edilizia residenziale sociale, sia dal punto di vista del comfort abitativo che della sostenibilità ambientale.

I giovani toscani. Obiettivi su questo versante: accrescere il benessere fisico, mentale e sociale, coinvolgerli  nella definizione delle politiche di salute, promuovere la partecipazione alla programmazione e gestione delle iniziative ed individuare forme di consultazione che garantiscano la loro rappresentanza in momenti formali ed informali. Promuovere la valorizzazione della conoscenza e stimolare l'autonomia e la partecipazione attiva dei giovani anche con il Servizio Civile Regionale.

Promozione e rafforzamento delle reti sociali: il sociale d'iniziativa. Accompagnare i servizi istituzionali e il terzo settore al rafforzamento delle capacità d'ascolto delle nuove vulnerabilità sociali e allo sviluppo di nuove competenze per la gestione di processi inclusivi e partecipativi con i nuovi soggetti vulnerabili nel campo sociale e socio-sanitario introducendo pertanto un nuovo percorso.

Percorsi d'integrazione, educazione e comunicazione interculturale, attraverso la Promozione di un'azione di carattere sociale in raccordo con le politiche dell'istruzione per promuovere percorsi di insegnamento della lingua italiana alla popolazione straniera adulta con attenzione ai processi tesi a facilitare l'inserimento dei minori in ambito scolastico. Lo scopo è facilitare l'accesso a una cittadinanza attiva e a una piena fruizione dei servizi territoriali.

Altre azioni previste in campo sociale riguardano la tutela di bambini e adolescenti, il sostegno alla fragilità delle persone e delle famiglie, quello alle famiglie multiproblematiche, lo sviluppo della rete dei servizi diretti al superamento dei conflitti familiari, il sistema integrato di servizi per le famiglie, il contrasto alle povertà e al disagio abitativo, alla violenza di genere, alla tratta, il sostegno ai detenuti