Sociale
1 aprile 2015
11:54

Soluzioni abitative per anziani fragili, al via 16 sperimentazioni

FIRENZE Lunigiana, Valdinievole, Prato, Valdera, Elba, Alta Val d'Elsa, Arezzo, Amiata Grossetano, Firenze, Valdarno e Casentino. Sono queste le zone in cui a breve partiranno 16 sperimentazioni di soluzioni abitative per anziani fragili autosufficienti. Lo ha stabilito una delibera presentata dalla vicepresidente Stefania Saccardi e approvata dalla giunta regionale. Le sperimentazioni rientrano tra quelle promosse dalla Regione lo scorso luglio nell'ambito dell'attivazione di percorsi assistenziali innovativi per anziani, disabili e minori.

"Con questo atto ha spiegato la vicepresidente aggiungiamo un altro importante tassello al progetto complessivo avviato la scorsa estate per la promozione di percorsi assistenziali diretti alle fasce deboli della popolazione: anziani, disabili, minori. In questo caso andiamo a dare una risposta a persone anziane fragili che hanno bisogno di una particolare protezione, sperimentando percorsi assistenziali basati su forme di residenzialit sociali e solidali, integrate nella comunit locale ed in grado di mantenerne condizioni di benessere psico-fisico. Persone che non possono continuare a vivere presso la propria abitazione ma per le quali diviene indispensabile una soluzione che possa garantire loro continuit nello stile di vita e identit preservandone relazioni, abitudini, percezioni, capacit ed emozioni".

Le proposte pervenute in seguito all'avviso pubblico emanato dalla Regione sono state in tutto 28, provenienti da 16 soggetti (Asl e Societ della Salute). Quelle approvate, dopo la valutazione dei requisiti effettuata da apposita commissione regionale, sono state 16. Ciascuna soluzione abitativa sperimentale destinata ad anziani fragili autosufficienti (per ciascuno dei quali sar individuato il profilo di bisogno attraverso uno specifico Progetto Assistenziale Personalizzato definito dall'Unit di Valutazione Multidisciplinare) e potr accoglierne fino ad un massimo di 10. I requisiti essenziali delle sperimentazioni sono tali da consentire agli ospiti di poter condurre una vita autonoma: assenza di barriere architettoniche, spazi ed impianti tecnologicamente attrezzati per garantire sicurezza e comfort, eventuale erogazione di sistemi di telesoccorso, telecontrollo e telecompagnia, collocazione territoriale collegata a vari servizi ed in prossimit di centri diurni o residenze socio -assistenziali per favorire attivit di socializzazione e riabilitazione e garantire la continuit , integrazione e socializzazione con la comunit locale circostante, presenza di un referente e reperibilit di un operatore 24 ore al giorno 7 giorni su 7.

In base a specifiche esigenze potranno essere previsti servizi accessori aggiuntivi: assistenza domiciliare, frequenza di centro diurno socio-assistenziale, fornitura di pasti o generi di prima necessit a domicilio, assistenza psicologica, ginnastica di mantenimento, interventi di socializzazione e compagnia con personale volontario, pulizia dell'alloggio, lavanderia, trasporto ed accompagnamento e assistenza per il disbrigo di pratiche burocratiche e altro ancora.

La delibera, sempre in base alle valutazioni fatte dalla commissione regionale, ha approvato anche le integrazioni richieste per l'attivazione di 21 progetti sperimentali di moduli a "bassa intensit assistenziale" presso Rsa e/o strutture miste per anziani non autosufficienti. Progetti che a questo punto vanno ad aggiungersi ai 5 gi avviati.