Economia
Istituzioni
13 aprile 2012
15:48

Sommerso e aziende cinesi. Nencini a Prato ne parla con le categorie economiche

PRATO. "I blitz da soli non bastano. Vanno bene, ma non sono sufficienti: quelli di Prato come quelli di Cortina e Portofino, quelli sulle aziende cinesi come quelli sugli esercizi italiani. Serve un piano integrato ed quello a cui stiamo lavorando". L'assessore regionale al bilancio e ai tributi della Toscana Riccardo Nencini lo dice a Prato, dove oggi nella sede della Camera di Commercio ha incontrato le categorie economiche e i rappresentanti dei sindacati della citt . Per parlare di economia sommersa, evasione fiscale e soprattutto dell'illegalit diffusa in molte aziende cinesi.

C'erano i rappresentanti dell'associazione industriale, della Confartigianato e della Cna, presente anche con due rappresentanti cinesi, c'era la Confcommercio e Confesercenti, la Cgil, Cisl e Uil e il presidente Carlo Longo della Camera di Commercio. La riunione si protratta per oltre un'ora e mezzo. L'incontro ha preceduto la riunione del 23 aprile con le istituzioni, che sar convocato dalla Provincia, e quello previsto tra la fine di maggio e l'inizio di giugno in cui il presidente della Regione Enrico Rossi sar in citt per illustrare un progetto specifico su Prato.

I blitz non bastano, appunto. E cos l'assessore ha portato al tavolo alcune proposte 'aperte', su cui ha chiesto collaborazione alle categorie economiche e sociali: consapevole che alcune delle misure necessiteranno non solo dell'intervento della Regione, delle associazioni di categoria e degli enti locali, ma anche di modifiche legislative a livello nazionale, che la Regione si impegna a sostenere nelle opportune sedi.

I filoni sono tre: contrasto all'illegalit , emersione del sommerso e naturalmente integrazione. Si discusso di possibili agevolazioni per le imprese che ne affianchino altre nell'emersione, di servizi di accompagnamento, di maggiore informazione e di contributi per l'acquisto di consulenze fiscali e contributive. L'assessore ha proposto controlli su chi invia denaro all'estero, in modo da verificare (prima) se sia in regola da un punto di vista contributivo e fiscale: tra le misure accennate anche un giro di vite su aziende fantasma, sui committenti 'consapevoli' e su chi affitta a nero capannoni industriali; e poi la distruzione dei prodotti confiscati o un loro uso sociale (come avviene per i beni sottratti alla mafia) e controlli e banche dati incrociati, come gi avviato con il progetto Tosca che in 2-3 anni permetter a tutti i Comuni toscani di condividere e scambiarsi informazioni.

Aiutare l'emersione del sommerso, contrastare l'evasione fiscale, scovare chi non paga i contributi o non rispetta le regole necessario. "L'illegalit economica va combattuta dice Nencini perch crea concorrenza sleale, perch ruba il futuro ai giovani e perch si sottraggono risorse allo Stato e alle istituzioni, oggi pi di ieri importanti e necessarie".

"I dati a nostra disposizione sui pagamenti e gli accertamenti che riguardano Irap e addizionale Irpef ci dicono che italiani e cinesi non sono troppo diversi spiega l'assessore - Quello per che non emerge dai dati la parte consistente di tributi, regionali e non solo, accertati ma non riscossi o quelli evasi e non verificati: il sommerso appunto, che nelle aziende cinesi sembra pi diffuso. E su questo dobbiamo lavorare"

L'assessore Nencini alla fine di gennaio aveva incontrato il console cinese: l'ha ricordato anche nel corso della riunione pratese. Al console aveva chiesto collaborazione e un fronte comune per contrastare e identificare i fenomeni di larga illegalit diffusi nelle aziende cinesi e che gettano discredito sull'intera comunit locale. La richiesta, purtroppo, finora rimasta senza risposta.