
Gli psicologi di base in Toscana raddoppiano, anzi quasi triplicano: da otto che erano a settembre a ventuno, di cui diciotto già in servizio. Ma aumentano anche le sedi a cui rivolgersi, da sette a venti, distribuite in tutta la Toscana.
A marzo la giunta regionale, su proposta dell’assessore Bezzini, aveva infatti deciso di estendere il servizio in altri territori oltre Firenze, Arezzo, Grosseto, Siena e Querceta (Lu), dove a settembre è partita la sperimentazione in sette case di comunità.
“Nel segno della sanità diffusa abbiamo deciso, anche nella fase di sperimentazione, di non lasciare nessun territorio indietro – evidenzia il presidente della Toscana, Eugenio Giani -. I problemi psicologici a volte sono sottovalutati e trascurati dai cittadino: con questo nuovo servizio cerchiamo di sensibilizzare la loro attenzione e rispondere anche a questo bisogno di salute, offrendo un primo livello di assistenza per poi nel caso orientare il paziente verso uno specialista”.
“Ci siamo messi subito al lavoro con le aziende per attivare i nuovi ambulatori e ad oggi quasi tutti sono già operativi – commenta l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini -. Ne restano solo alcuni di quelli previsti che partiranno a stretto giro, non appena concluse le procedure di reclutamento dei professionisti”.
“Un’esperienza positiva confermata da alcuni psicologi di base e medici di medicina generale che ho incontrato anche nelle scorse settimane – aggiunge -. Sulla salute mentale dobbiamo continuare a lavorare per costruire percorsi sempre più integrati, multiprofessionali e multidisciplinari: lo psicologo di base è un piccolo ma significativo passo in avanti nella giusta direzione che in Toscana facciamo grazie all’intuizione del Consiglio regionale che, tra i primi in Italia, ha approvato una legge che istituisce questa figura”.
Psicologo di base: le sedi a cui rivolgersi
Nell’Asl Toscana centro la sperimentazione era partita da Firenze con tre psicologi nel presidio sanitario “Dalla Piccola” e nelle case di comunità “Morgagni” e “Le Piagge”. Proprio a Le Piagge, dove la richiesta era elevata, di recente è stato inserito un ulteriore professionista. Tra le nuove sedi è già attiva quella di Greve in Chianti, al presidio sanitario in via della pace, e dal 19 maggio partirà Calenzano, alla casa di comunità in piazza Gramsci 12. Nelle prossime settimane, una volta terminate le procedure di selezione dei professionisti il servizio prenderà le mosse anche a Empoli (presso la Casa della salute Sant’Andrea in via San Mamante 44), a Vernio in provincia di Prato (alla casa di comunità in via Bacheroni 2) e a San Marcello Piteglio (presso la casa di comunità in via Marconi 160) in provincia di Pistoia.
Nell’Asl Toscana nord ovest ai due psicologi di base operativi nella casa di comunità di Querceta se sono aggiunti quattro. Hanno già preso servizio negli ambulatori di Carrara (alla Casa della salute in Piazza Sacco e Vanzetti), della Piana di Lucca (alla Casa della salute di San Leonardo in Treponzio a Capannori e alla Casa della Salute di Campo di Marte a Lucca), di Livorno (alla Casa della salute di Stagno) e di Pisa (alla Casa della salute in via Garibaldi).
Nell’Asl Toscana sud est la sperimentazione raddoppia le sedi, passando da tre a sei. Attualmente il servizio di psicologia di base è attivo a San Giovanni Valdarno in provincia di Arezzo (presso la Casa della salute in via 3 Novembre 18), a Siena (alla Casa di comunità di Fontebecci) e presso la Centrale operativa territoriale di Orbetello in provincia di Grosseto.
Dal 15 maggio è partito anche ad Arezzo (alla Casa di comunità in via XXV Aprile) e a Grosseto (nella Casa di comunità, via Don Minzoni 3) e dal 26 maggio ad Abbadia San Salvatore (nella Casa di comunità a Piazzale Michelangelo 26).
Come funziona il servizio
Il servizio è gratuito per tutti i cittadini ed è attivabile dai medici di famiglia e dai pediatri di libera scelta che operano all’interno delle case di comunità coinvolte nella sperimentazione. Le casistiche affrontate dagli psicologi in questi primi mesi spaziano da disturbi legati a depressione, stress, crisi di panico, agorofobia ed emotività a disagi legati a lutti o perdita ed assenza di lavoro. Ma i disturbi, a volte somatizzati, hanno avuto in alcuni casi come causa anche conflitti e separazioni, cambiamenti imposti da una malattia, la transizione da infanzia ad adolescenza, la nascita di un figlio o il pensionamento, le crisi di coppia o nelle relazioni tra genitori e figli.