Istituzioni
21 dicembre 2011
16:30

Stipendio e pensione, no insieme per alti dirigenti. Rossi a Monti: 'Ripristinate il divieto: in Toscana già fatto'

FIRENZE - "Il governo Monti dovrebbe ristabilire nella pubblica amministrazione il divieto di cumulo tra pensione e stipendio, che Berlusconi qualche anno fa ha cancellato – chiede il presidente della Toscana, Enrico Rossi - Sarebbe davvero una bella riforma di equità e giustizia. La Regione Toscana per i propri direttori generali e per i direttori delle Asl comunque già lo fa".

Nell'aula del Consiglio regionale si discute l'ordine del giorno dei consiglieri Locci e Staccioli che chiedono di mettere un tetto agli stipendi di dirigenti e direttori generali, in modo che non possano superare le indennità del presidente del Consiglio regionale e della giunta. L'ordine del giorno viene respinto, ma il presidente chiede la parola.

"Penso che sia giuridicamente impraticabile ridurre di un quarto uno stipendio, come chiedevano i consiglieri, perchè ci sono contratti di lavoro da rispettare – spiega Rossi - Ma sul fronte del contenimento della spesa del personale e delle indennità degli alti dirigenti la Toscana può sicuramente dare il buon esempio".

Il presidente della Toscana ricorda appunto come esista un gentlement's agreement per cui i direttori generali delle Asl non possono cumulare in Toscana il loro stipendio con un'eventuale pensione. Se la riscuotono, il loro assegno viene infatti decurtato di pari importo. "Il che – sottolinea Rossi – è un risparmio per l'ente". Per analogia lo stesso accade per i direttori generali e gli alti incarichi in Regione. Non c'è una norma, ma viene firmato un patto caso per caso.

Produttività dimezzata

Ma la giunta ha trovato un accordo con i direttori generali dell'ente, cinque, anche per dimezzare dal 2012 la loro indennità di risultato, ovvero il premio legato alla produttività. Un modo per condividere i sacrifici chiesti a tutti. Da un massimo ipotetico di 27 mila euro lordi, che si aggiungono ai 135 mila di stipendio, si passerebbe a 13.500. "A scalare il provvedimento potrà riguardare anche i dirigenti regionali, con le cui rappresentanze sindacali stiamo cercando un accordo" annota Rossi.

Quanto ai direttori generali delle Asl, la giunta ha presentato a nome di Rossi un emendamento per ridurre dal 10 al 5 per cento (e solo oltre i 90 mila euro) il taglio dello stipendio. "Li avrebbe eccessivamente penalizzati per quanto riguarda le pensione – spiega il presidente – Abbiamo comunque intenzione di estendere anche a loro l'accordo sulla produttività dimezzata e di seguito ai dirigenti, parimenti ai direttori delle altre agenzie regionali".