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20 marzo 2018
18:01

Strage dei Georgofili, donato alla Regione l'archivio sugli atti del processo

FIRENZE - La casa della memoria' sui misteri e sulle stragi d'Italia,  all'ultimo piano di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza  della Regione, si arricchisce di un nuovo fondo: quello degli atti del dibattimento sugli attentati del 1993, acquisiti dall'associazione dei familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili. Trentacinque faldoni che raccontano 340 udienze di tre diversi processi. 

La cerimonia della donazione si svolta oggi e non per un caso  - assieme all'assessore alla presidenza Vittorio Bugli, alla presidente dell'associazione dei familiari Giovanna Maggiani Chelli e all'avvocato di parte civile Danilo Ammannato - c'era un gruppo di studenti del liceo scientifico "Leonardo da Vinci" di Firenze, che parteciper ad un laboratorio di archivistica proprio su quelle carte.  Combattere la criminalit organizzata  "vuol dire infatti parlarne ad alta voce sottolinea Bugli , in un percorso dove memoria e legalit vanno a braccetto. Investire in democrazia vuol dire sostenere l'educazione attiva alla legalit partendo per l'appunto dalle scuole e dai giovani rendendoli protagonisti, in aula o nei campi estivi sui terreni strappati alle mafie". Vuol dire farlo anche in Toscana, che non tradizionalmente terra di mafia ma dove la mafia si fatta vedere.

Custodi della legalit  
Quella del centro regionale all'ultimo piano di Palazzo Strozzi Sacrati  una struttura praticamente unica dalle Alpi alla Sicilia, attiva e presente da ventiquattro anni: un archivio sui misteri e sui poteri occulti, le stragi, l'eversione, la mafia e la criminalit organizzata, aperto a studiosi, curiosi ed addetti ai lavori, ma che lavora (tanto) anche con le scuole e con i giovani. Una 'casa della memoria' pensata per non dimenticare e promuovere una pi forte e salda coscienza civica e democratica. "Ci sembrato il luogo adatto, pubblico, dove collocare tutti gli atti in nostro possesso, affinch altri potessero leggerli. Ed stata una decisione unanime" sottolinea Giovanna Maggiani Chelli per l'associazione "Tra i familiari delle vittime dei Georgofili".  "Un atto - risponde Bugli, ringraziando  - che ci rende orgogliosi"

L all'ultimo piano di Palazzo Strozzi Sacrati, con le finestre che si affacciano sulla cupola del Brunelleschi, ci sono tesi e volumi sulle Brigate Rosse e tutti e 130 volumi della commissione parlamentare sull'attentato Moro. La P2 di Licio Gelli un altro filone di ricerca. Tra le carte, a disposizione di chiunque le voglia consultare, c' il fondo donato dalla giornalista e parlamentare Sandra Bonsanti, che stata membro tra l'altro della Commissione parlamentare d'inchiesta Antimafia. C' il fondo di Rosario Poma, altro giornalista, fiorentino, esperto delle vicende di Cosa Nostra, ma anche la documentazione sul terrorismo nero a Firenze negli anni 70 e 80 messa a disposizione dal giudice Rosario Minna e le carte di Luigi Caldarelli  e dell'associazione delle vittime sulla strage dell'Italicus, il pi importante tra gli archivi privati su quel fatto.  Ora, per l'appunto, arrivano anche gli atti sulle stragi del 1993: cinque  realizzate (e cui l'esplosione in via dei Georgofili a Firenze il 27 maggio, che consum cinque vittime) e due fallite. 

"Al centro  racconta l'assessore bussano anche da oltreoceano e non solo una biblioteca, ma una struttura a supporto di tante altre iniziative messe in campo, in questi anni, dalla Regione, che tiene contatti con onlus e associazioni di volontariato che lavorano per creare un argine contro il fenomeno dell'usura, che funziona da collegamento con le associazioni che organizzano con i giovani i campi di lavoro nei terreni strappati alla mafia e criminalit organizzata, che collabora con i familiari delle vittime dei Georgofili e lavora con le scuole".

Fino agli anni Ottanta del Novecento di legalit non si parlava quasi in Italia. Sui giornali il termine quasi non compariva e l'accezione spesso era anche diversa. Poi esplose. Prese posizione la Chiesa. Nacquero associazioni come Libera ed Avviso Pubblico, con la Toscana (e la Regione) in prima linea. Erano gli anni in cui finiva la Prima Repubblica. Erano gli anni di Mani Pulite e delle stragi di mafia di Capaci e via D'Amelio, un momento confuso e turbolento nella storia d'Italia. E fu proprio allora, nel  1994, che nasceva in Toscana nasceva il Centro di documentazione Cultura della Legalit Democratica.

L'avvocato Danilo Ammannato, prossimo alla pensione, ha annunciato oggi la disponibilit a donare anche lui alla Regione parte del suo archivio sul terrorismo e la criminalit organizzata. 
 

Per approfondire:
Le pagine dell'Osservatorio sui beni confiscati alla mafia
Mappa interattiva dei beni confiscati alla mafia in Toscana

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