Istituzioni
13 agosto 2013
13:57

Svastiche a Stazzema, la condanna della Regione Toscana

FIRENZE - "Un'offesa non solo alle 560 vittime di Sant'Anna che solo ieri abbiamo commemorato, alla presenza del ministro Carrozza, ma a tutti i cittadini italiani, che non possono che avere come riferimento i valori della democrazia e del rispetto della vita, contro ogni revisionismo e contro ogni apologia del nazifascismo". Con queste parole il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha espresso la sua condanna per le svastiche tracciate in questi giorni nei muri di Stazzema. "Un gesto tanto pi grave in quanto colpisce un territorio cos duramente segnato dalla violenza nazi-fascista - sottolinea Rossi - E se importante che siano stati gli stessi abitanti a segnalare quanto avvenuto e offrire la loro collaborazione agli investigatori, non possiamo sottovalutare quanto successo. Troppi gli episodi in Italia e in Europa anche in queste ultime settimane, dagli striscioni di auguri a Priebke alla tentazione che qualcuno ha avuto in Ungheria di celebrare il criminale nazista L szl Csatary come una sorta di eroe nazionale. Eventi che confermano la necessit di rafforzare il nostro impegno per la memoria, un impegno che vedr proprio Sant'Anna protagonista, come concordato l'anno scorso anche con il presidente del Parlamento europeo Schultz, nella commemorazione dell'eccidio".

 

 

Dure parole di condanna anche dall'assessore alla cultura Cristina Scaletti, che ieri ha rappresentato il governo regionale nella commemorazione: "Uno schiaffo alla memoria, alle vittime e a tutti i cittadini che vivono seguendo gli insegnamenti dei giusti, ispirati dal loro senso civico e dal coraggio di scegliere. Queste svastiche sono un terribile segnale, che segue altri episodi altrettanto vili e preoccupanti: da quello avvenuto a Modena qualche giorno fa, agli episodi di razzismo ai danni del ministro Kyenge. La Regione Toscana ha investito nel sistema della memoria risorse ed energie e continuer a farlo, con maggior forza. Continueremo ad essere parte civile ai processi sulle stragi nazifasciste e a portare i ragazzi nei campi di sterminio con il Treno della Memoria. Il razzismo si combatte solo con la cultura e la conoscenza, parlando ai giovani, raccontando loro gli orrori del passato e fornirgli tutti gli strumenti per essere cittadini onesti e consapevoli"