Economia
Lavoro
7 novembre 2014
17:00

Sviluppo urbano e fondi Ue, Simoncini: dall'esperienza toscana stimoli per la nuova programmazione

FIRENZE "I Piani integrati di sviluppo urbano sostenibile sono una delle migliori esperienze di governo ed intervento di qualificazione e rigenerazione urbana a livello nazionale e tra le migliori buone pratiche a livello europeo. Questo stato riconosciuto sia dal governo nazionale che da organismi della commissione europea. E' stata una scelta lungimirante, da parte della Regione Toscana, aver destinato quasi un quarto delle risorse del Por Fesr 2007-13 a questi interventi. I risultati stanno dando ragione a questa scelta che in piena sintonia con quanto stabilito dalla Ue per la nuova programmazione 2014-20". d
 
Lo ha detto l'assessore alle attivit produttive della Regione Toscana Gianfranco Simoncini, coordinatore lavoro per la Conferenza delle Regioni, intervenendo oggi a Milano all'assemblea nazionale dell'Anci (l'associazione nazionale dei Comuni), sul tema "Programmare i territori per una strategia urbana del paese, strumenti e risorse 2014-20".   
 
I nuovi strumenti per il 2014-20  "Oggi siamo in grado di trasferire questa esperienza ha spiegato l'assessore - nel nuovo periodo di programmazione dei fondi, dandole, in linea con la scelta di farne uno strumento per la ripresa economica della regione, una forte caratterizzazione verso iniziative capaci di produrre occupazione e sviluppo. In Toscana nel nuovo Por 2014-20, abbiamo assegnato all'asse urbano risorse complessive per circa 49 milioni, che serviranno a progetti di riqualificazione urbane di aree produttive e di spazi di citt per interventi produttivi e sociali capaci di creare nuova impresa e lavoro. A favore dei Comuni il Por Fesr 2014-20 prevede anche interventi a sostegno della mobilit urbana, con il rinnovo del parco mezzi per circa 40 milioni di euro e interventi per valorizzare il sistema regionale dei grandi attrattori culturali museali, per ulteriori 30 milioni. Non dimentichiamo, infatti, che il comparto culturale oltre ad avere una rilevanza economica ed occupazionale attivatore di effetti moltiplicatori su settori contigui, come ad esempio il turismo".
 
L'assessore ha messo in luce come la dimensione urbana sia il luogo centrale della competitivit regionale. "E' nelle citt che si concentrano ha detto innovazione, creativit , diversit come pure i fenomeni di criticit sociale ed ambientale. Per questo uno sviluppo urbano sostenibile, che l'obiettivo della programmazione dei fondi di coesione 2014-20 ed in particolare del Fesr, nell'ottica di una crescita economica, sociale, culturale intelligente ed inclusiva non pu non partire da un approccio integrato. Un approccio che la Toscana ha deciso di inserire nel nuovo Por adottando lo strumento innovativo dei Piani di innovazione urbana". 
 
L'esperienza Piuss in Toscana La Toscana stata una delle prime regioni ad accogliere la sfida dei Piani integrati di sviluppo urbano sostenibile, di cui i Piu saranno in qualche modo gli eredi: uno strumento che consente di riprogettare il territorio, tenendo insieme le necessit  urbanistiche e ambientali e quelle dell'economia. Grazie a10 grandi interventi presentati dai Comuni e finanziati dalla Regione, sono stati ottenuti risultati tangibili ed stato costruito un nuovo modello di progettazione e di governo.
"L'operazione avviata con i  Piuss - ha proseguito Simoncini - risponde a due esigenze: da una parte il risanamento urbanistico di interi pezzi di citt e dall'altra l'inserimento, nei nuovi spazi rigenerati, di attivit economiche in grado di innescare uno sviluppo qualificato e sostenibile". Nell'ambito dei Piuss sono stati attivati investimenti per 281 milioni di euro, a fronte di circa 134 milioni di contributi pubblici concessi. Le operazioni finanziate, in tutto 133, hanno permesso interventi di riqualificazione urbana e di insediamenti produttivi, infrastrutture per il terziario avanzato, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e percorsi di turismo sostenibile,  iniziative per creare nuovi posti nelle strutture per l'infanzia e potenziare le infrastrutture sociali.