Salute

Terapie intensive, l'assessorato ha chiesto che tutte aderiscano alla rete di valutazione GiVITI

FIRENZE - "Circa l'80% delle rianimazioni della Toscana hanno aderito al GiVITI (Gruppo italiano per la Valutazione degli interventi in Terapia Intensiva), un gruppo collaborativo di Terapie Intensive fondato nel 1991 e coordinato dall'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, che promuove e realizza progetti di ricerca con l'obiettivo di valutare e migliorare la qualit dell'assistenza in Terapia Intensiva in Italia. Dal 7 aprile come assessorato abbiamo proposto l'adesione di tutte le terapie intensive toscane al network di valutazione". Lo ha annunciato l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, rispondendo oggi pomeriggio in Consiglio ad alcuni quesiti sulle morti all'ospedale di Piombino. E dal prossimo anno, il sistema di valutazione delle performance del MeS preveder indicatori per monitorare i dati relativi alla mortalit nelle terapie intensive.

"In pratica ha spiegato Saccardi - tutti i reparti di terapia intensiva della Toscana dovrebbero aderire, su base volontaria, all'inserimento di indicatori di performance, compresi quelli relativi alla mortalit , nell'ambito del sistema di valutazione delle performance del Mes, mettendo cos a disposizione elementi che consentono la valutazione degli esiti delle cure e della qualit dell'assistenza in area critica. Questo rappresenterebbe un'evoluzione importante dell'adesione volontaria che l'80% delle terapie intensive ha gi sottoscritto, facendo della Toscana la regione con il maggior numero di terapie intensive dentro il network a livello nazionale".

Uno dei principali progetti del GiVITI il "Margherita PROSAFE" per la raccolta continua dei dati relativi a tutti i pazienti ricoverati in Terapia Intensiva. Nell'anno 2014 hanno aderito al progetto 247 TI, consentendo la raccolta dati di oltre 90.000 pazienti ammessi in TI. In Toscana hanno partecipato alla raccolta dati 27 reparti di tipo polivalente (7940 pazienti analizzati).

Mediante un modello statistico viene predetta la mortalit ospedaliera attesa del singolo paziente, alla luce delle caratteristiche osservate al momento del suo ingresso in reparto. Il confronto tra la mortalit attesa cos calcolata e quella osservata consente una valutazione della performance del singolo reparto, tenendo in considerazione la diversa gravit dei pazienti ricoverati. Un approccio statistico che risponde a domande quali: "Quale mortalit avrebbe osservato la TI in oggetto, se questa avesse lavorato come la media delle TI italiane?", oppure: "La TI in questione eroga una qualit dell'assistenza (in termini di mortalit ospedaliera) peggiore, in media o migliore delle altre TI nazionali?".

"Un dato che ci preme ribadire ha detto ancora Saccardi che nell'anno 2014 le TI della Regione Toscana hanno registrato un numero di decessi osservati in reparto significativamente inferiore a quelli attesi secondo il modello GiViTI, registrando una performance complessivamente migliore delle altre Terapie intensive aderenti al progetto. In particolare, la mortalit nelle TI toscane risultata del 6% inferiore a quella nazionale, a parit di gravit dei pazienti. Dunque si sono verificati circa 100 decessi in meno rispetto a quanto si sarebbe osservato a livello nazionale sulla medesima casistica".

Di recente si tenuto un meeting regionale organizzato dal Settore Qualit dei servizi e reti cliniche della Regione Toscana a cui hanno partecipato professionisti delle Terapie Intensive, delle direzioni aziendali del Mes e di ARS. Tra l'altro sono stati discussi i dati relativi alla qualit delle performances delle Terapie Intensive regionali e si deciso di estendere la valutazione di alcuni parametri a tutte le Terapie intensive regionali inserendoli nel sistema di valutazione delle performances del Mes.