Editoria
15 novembre 2023
11:20

“Frontemare”, viaggio nella Toscana del mare e dei porti

“Frontemare”, viaggio nella Toscana del mare e dei porti

Un’idea che nasce da una passione e diventa un progetto: raccontare la storia di chi percorre i sentieri di mare della costa toscana con l’aiuto del vento, delle vele, di esperti skipper e di un’imbarcazione “speciale”, la Mary Bird VII, un ketch due alberi di diciassette metri disegnato e progettato in Costa Azzurra per navigare in sicurezza da un armatore ipovedente.

L’intento era quello di navigare e fermarsi nei porti della Toscana per trovare e raccogliere le storie di chi da sempre vive lungo la costa, dalla ristoratrice di Cecina al medico che è riuscito a salvare la piccola Ronak, una bimba cardiopatica iraniana, oggi donna e diventata a sua volta medico, fino al “bagascio” delle Apuane dedicato a portar l’acqua ai cavatori lungo i viottoli ai confini fra mare e montagne, e all’ultimo sopravvissuto all’esplosione della corazzata Roma.

Le 240 pagine di Frontemare, edito da Minerva e presentato su iniziativa del presidente della Regione Giani a palazzo Sacrati Strozzi dall’autore Massimo Canino, giornalista e scrittore e dalla coordinatrice editoriale Martina Mugavero, sono il resoconto di questo viaggio durato quattro mesi e lungo 500 miglia nautiche, che si è concretizzato anche tramite il patrocinio della Regione Toscana con il sostegno degli assessori Monia Monni, Leonardo Marras e Stefano Baccelli, con parte del ricavato della vendita del volume devoluto ai progetti dell’ospedale Meyer di Firenze.

Le soste nei sedici porti toscani, iniziate da Marina di Grosseto, diventano per Canino l’occasione per entrare in una rimessa piena di racconti depositati dal tempo, in silenziosa attesa di qualche appassionato desideroso di mettere a nuovo ricordi e memorie e cristallizzarli nei capitoli di un libro, dando loro il senso ed il valore che meritano.

C’è il porto di Viareggio con il suo “mastro d’ascia”, testimone della storia della nautica locale, quello turistico di Pisa, Livorno con i canali navigabili dei Fossi Medicei e le vie d’acqua del Quartiere Venezia con la seconda vita di Claudio, che dopo un brutto incidente sul lavoro inventa di nuovo il suo tempo dedicandosi al tennis e partecipando alle Paralimpiadi di Atene e Pechino.

“Il filo che lega tutte le storie – nelle parole dell’autore – è il messaggio indirizzato ai più giovani che devono conoscere il passato della Toscana, da dove arriviamo, i sacrifici fatti dalle generazioni precedenti e il patrimonio di moralità, rettitudine, attaccamento al lavoro, passione, altruismo che ci rende oggi quelli che siamo”.

La scelta del vento e della vela come strumenti di viaggio è poi il complemento essenziale di un itinerario scelto proprio per lasciar spazio solo al racconto ed al miglior istinto del viaggiatore che rispetta i luoghi e l’ambiente che incontra e lascia dietro di sé solo la sottile scia d’acqua della sua barca. E nient’altro.