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25 luglio 2023
18:26

Tra Memoria e contemporaneità, nasce a Firenze il Memoriale delle Deportazioni

Tra Memoria e contemporaneità, nasce a Firenze il Memoriale delle Deportazioni
La sede del Memoriale delle Deportazioni

Un centro museale dove Memoria e contemporaneità, ricerca storica e arte dialogano senza interruzione. Per testimoniare gli orrori del passato e coinvolgere chi lo visita in un impegno collettivo affinché non accadano mai più.

Nasce a Firenze il Memoriale delle Deportazioni, inaugurato in una data simbolo come il 25 luglio 2023, 80° anniversario della caduta della dittatura fascista.

Il suo cuore è il “Memoriale in onore degli italiani assassinati nei campi nazisti”, l’opera corale voluta dall’Associazione nazionale ex deportati (Aned), ideata da un gruppo di intellettuali italiani (tra cui Lodovico Belgioioso, Mario Pupino Samonà, Primo Levi, Luigi Nono), ed esempio di avanguardia multimediale. L’edificio che lo accoglie è stato per molto tempo un centro di arte contemporanea di proprietà del Comune di Firenze, trasformato dopo una profonda rifunzionalizzazione dei suoi ambienti finanziata da Regione Toscana in polo espositivo di riferimento internazionale per la cultura della memoria delle deportazioni nazifasciste.

Il percorso espositivo

Il percorso espositivo del nuovo Memoriale delle Deportazioni unisce in un unico processo narrativo contenuto e contenitore. È stato pensato in funzione di servizio del Memoriale degli Italiani. L’opera, inaugurata nel 1980 nel Blocco 21 del campo di sterminio nazista di Auschwitz, è giunta in Toscana nel febbraio 2016 dopo una lunga e dolorosa vicenda con la direzione del museo polacco; nel luglio 2023 è stata dichiarata l’ “interesse culturale” dalla Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato.

L’obiettivo del nuovo percorso è recuperare, accanto alla Shoah, le diverse componenti delle deportazioni nazifasciste, ed evidenziare, come volle lo stesso Belgioioso, le particolarità della storia del nostro Paese.

Il percorso è suddiviso in sei sale che, prima di portare visitatori e visitatrici fino al primo piano dove è collocato il Memoriale degli Italiani, raccontano la lunga storia del Novecento. A disposizione ci sono brevi testi introduttivi, citazioni, elenchi di approfondimenti di testo e di elementi visivi con relative fonti, riferimenti alle immagini sulle tele di Samonà nel Memoriale. Ulteriori approfondimenti sono raggiungibili attraverso QR Code.

L’ultima sala è un focus sulla contemporaneità, con un collegamento al Memoriale degli Italiani che conduce fino al suo ingresso, dove appare “Al visitatore”, testo scritto da Primo Levi per il Memoriale, anche ascoltabile nella versione cortesemente interpretata dall’attore Amerigo Fontani.

Inoltre, grazie alla generosità di Aned, il percorso è impreziosito dall’esposizione della giacca originale di Mauthausen appartenuta a Giuseppe Calore, medico padovano antifascista, dirigente delle formazioni partigiane delle Tre Venezie, che si conquistò enorme prestigio per il suo impegno a favore dei prigionieri ammalati.

Lo spazio museale dispone inoltre di due sale didattiche polivalenti da 48 e 25 posti, un’area sosta per le classi, il guardaroba, lo spazio per un bookshop, postazioni web per approfondimenti.

Progetto museologico e allestimento

Il progetto museologico e l’allestimento del nuovo Memoriale delle Deportazioni sono stati elaborati, grazie al finanziamento dalla Regione Toscana, dalla Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana. La cura museologica è di Claudio Rosati mentre i contenuti scientifici sono di Marta Baiardi, Luca Bravi, Alberto Cavaglion, Costantino Di Sante, Enrico Iozzelli, Matteo Mazzoni e Camilla Brunelli, ex direttrice del Museo della Deportazione e Resistenza, che ha provveduto anche al coordinamento generale.

Punto di partenza è stato il Documento sulla missione del Memoriale delle Deportazioni, condiviso e approvato da un Gruppo di Lavoro composto da rappresentanti di Regione Toscana, Aned, Comune di Firenze, Comune di Prato e Fondazione Museo e Centro di Documentazione della Deportazione e Resistenza, appositamente costituito per definire i contenuti storico-scientifici e culturali e le linee guida necessarie al progetto dell’allestimento.

Il progetto museografico e l’allestimento sono stati realizzati da Acme04, vincitrice della gara del Comune di Firenze nell’ambito del finanziamento della Regione Toscana per la rifunzionalizzazione dell’immobile.

Contributi all’allestimento

Numerose sono le istituzioni culturali, archivi e familiari dei deportati che hanno contribuito all’allestimento museale. In primo luogo la Fondazione Alinari per la Fotografia, che per l’allestimento ha concesso a titolo gratuito circa un centinaio di immagini. Ma poi, anche lo United States Holocaust Memorial Museum (Ushmm) di Washington, l’Aned stessa, le famiglie di Primo Levi, Frida Misul, Vera Michelin Salomon, Piera Sonnino, Aldo Gai. La fondazione L’Albero della Vita ha fornito a titolo gratuito, per la sala 6, il disegno di un bambino siriano dalla mostra “In Viaggio verso il futuro” realizzata nel 2016 in collaborazione con l’Università Cattolica.

Gestione e valorizzazione del Memoriale

La gestione e la valorizzazione del Memoriale delle Deportazioni sono definiti dal Protocollo d’intesa sottoscritto nel luglio 2023 tra Regione Toscana, Comune di Firenze, Comune di Prato, Fondazione “Museo e centro di documentazione della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana” e l’Aned. La Fondazione Museo della Deportazione avrà il compito di coordinare l’attività scientifica, progettare e realizzare le attività didattiche e culturali e le visite guidate. Continuerà a formare, assieme all’Aned, mediatori e assistenti incaricati dal Comune di Firenze, che si occuperanno di accogliere i visitatori. Il Comune di Firenze garantirà la funzionalità della struttura e l’apertura al pubblico. Inoltre la Fondazione stessa, su impulso del Comune di Prato, è al centro di una profonda riforma della governance per consentire l’ingresso nella sua compagine di Regione Toscana, Comune di Firenze e Aned. La Regione continuerà a sostenere Memoriale e Fondazione attraverso finanziamenti previsti dalla legge regionale 38/2002 sulla tutela e valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell'antifascismo e della Resistenza.

Orari di apertura e ingressi

Il Memoriale delle Deportazioni ha sede a Firenze, in Piazza Bartali/viale Giannotti 81-85, nel quartiere di Gavinana. Da settembre sarà aperto ogni venerdì, sabato, domenica e lunedì alle 10 alle 11.30. Inoltre la domenica metropolitana del 3 settembre sarà visitabile su prenotazione dalle 15 alle 18. Nel mese di luglio sono in programma su prenotazione visite guidate a cura dell’agenzia in house del Comune di Firenze Mus.E nelle giornate del 29 e del 30, alle 10 e alle 11.30. Ad agosto sarà possibile prenotare una visita guidata il 4, 5, 7 e 11, sempre alle 10 alle 11.30.

  • Sia l'ingresso, sia le visite guidate sono gratuite
  • Per prenotare una visita guidata: 055 276224 - info@musefirenze.it