Economia
4 ottobre 2019
12:28

Trasferimento tecnologico e innovazione, l'assessore Ciuoffo a confronto con l'esperienza della Bretagna

FIRENZE – Avviare uno scambio e un confronto sulle politiche di trasferimento tecnologico con la  Bretagna, all'interno di un più ampio progetto per l'analisi di diversi modelli e pratiche di trasferimento e innovazione con regioni europee che hanno caratteristiche simili alla Toscana.
Questo l'obiettivo della missione istituzionale a Rennes, il capoluogo bretone, dell'assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo.
La visita è stata organizzata e curata da Sviluppo Toscana con la Regione Bretagna e l'Agenzia Bretagne Développement Innovation. Questa attività di approfondimento sul campo è seguita alla prima visita studio svoltasi in Spagna a dicembre scorso per un confronto con la realtà della della Navarra. Scopo di queste missioni è infatti quello di studiare una selezione di modelli e di pratiche di trasferimento tecnologico e di innovazione in Europa in vista di un processo di riorganizzazione dei centri pubblici di trasferimento tecnologico in Toscana.

"E' stato particolarmente interessante – nota l'assessore Ciuoffo – il confronto con i rappresentanti della Bretagna, un territorio che per estensione, popolazione e presenza di un tessuto produttivo fatto per il 95 per cento di micro-imprese, da noi sono il 93, è significativamente simile a quello toscana. Eppure, lì alcuni indicatori economici sono migliori dei nostri  e per questo è utile andare a conoscere da vicino come da situazioni simili si siano determinate evoluzioni diverse".

Nel corso della visita si sono svolti incontri e riunioni con la presentazione dei sistemi di organizzazione dell'innovazione e del trasferimento tecnologico in Bretagna da parte di François Nicolas Sourdat, vicedirettore generale (Strategia e Prospettiva) del Consiglio regionale della Bretagna e Pierre Villemur, capo del Dipartimento innovazione e strategie economiche. Con Alain Terpan, direttore generale di BDI, l'agenzia di sviluppo tecnologico della Bretagna, è stato affrontato l'utilizzo dei finanziamenti europei a sostegno dell'innovazione e dello sviluppo intersettoriale e le azioni messe in campo dalle agenzie di sviluppo con esempi su due settori: agritech e cybersecurity. Spazio anche per esaminare la Piattaforma digitale dedicata alla cooperazione degli operatori sanitari e l'incontro con Martin Meyrier, vicepresidente della Bretagna con deleghe all'economia, innovazione, artigianato e piccole imprese.

La Bretagna investe il 2,02% del PIL in ricerca e sviluppo. La maggior parte di questo investimento è sostenuto dalle imprese (62%), mentre il restante ricade su settore pubblico (12,35%) e università (25,75%). Nel contesto nazionale francese, la Bretagna è una delle aree più attive e all'avanguardia

"E' interessante notare – sottolinea Ciuoffo – che nel settore pubblico, in Bretagna, ci sono 6.900 ricercatori che hanno avuto un incremento del 13% negli ultimi 5 anni. In maniera del tutto simile il numero di ricercatori e ingegneri presenti nel settore privato, 4.160, ha avuto un aumento del numero di ricercatori a tempo pieno del 24% nello stesso quinquennio. Era quindi utile – conclude - capire in che modo sono stati raggiunti questi aumenti del numero di ricercatori, soprattutto nel settore privato, e poter replicare anche da noi queste politiche".