Ambiente
Territorio e Paesaggio
19 settembre 2013
19:03

Trasferimento Zita, le motivazioni del Dg Barretta

FIRENZE - "Per alcuni giorni ho ritenuto opportuno non entrare pubblicamente nei particolari delle motivazioni che mi hanno indotto a dare l'assenso al trasferimento dell'architetto Fabio Zita dal settore della VIA a quello della Tutela, riqualificazione e valorizzazione del paesaggio. Tuttavia, le sollecitazioni mediatiche a cui sono sottoposto in questi giorni e alcune interpretazioni deformanti delle mie decisioni che si stanno diffondendo, mi inducono a entrare nel merito del procedimento amministrativo seguito per destinare ad altro settore l'architetto Zita e delle relative motivazioni". Lo afferma in una nota il direttore generale della Presidenza della Regione Toscana Antonio Barretta.

"Per quanto riguarda il procedimento amministrativo ho naturalmente seguito quanto dispone l'articolo 18 della legge regionale n. 1 del 2009 secondo cui il Direttore generale "pu , per specifiche esigenze di servizio, assegnare ad altro incarico corrispondente i dirigenti della struttura di cui responsabile".

"Venendo alle motivazioni -- prosegue il Dg - devo sottolineare che in pi di una occasione sono stato costretto a contestare all'architetto Zita di non aver limitato le proposte di prescrizioni della valutazione di impatto ambientale alle opere di mitigazione, ma di aver indicato anche le opere compensative, cio di essersi spinto al di l della propria competenza tecnica avventurandosi sul terreno pi squisitamente politico".

"Inoltre, nella gestione del nucleo regionale di valutazione di impatto ambientale, di cui era il coordinatore, non era solito seguire in maniera rigorosa le prescrizioni regionali, che prevedono la partecipazione all'istruttoria degli atti, per la predisposizione del parere conclusivo, dei soli dirigenti della Regione Toscana e dell'Arpat, e non di altri soggetti o enti esterni".

"La goccia che ha fatto traboccare il vaso -- aggiunge Barretta - e che mi ha fatto capire che l'architetto Zita non aveva pi la necessaria serenit per ricoprire la responsabilit del settore di VIA stata una email che mi ha inviato il 30 maggio 2012, e il cui contenuto, offensivo dell'istituzione regionale e anche del mio ruolo, mi ha spinto a indirizzargli un richiamo scritto, a cui l'architetto Zita non ha mai replicato".

"La ragione per cui fino ad ora non avevo reso pubbliche le motivazioni di questa mia decisione -- conclude il direttore generale - era solo quella di non mettere in cattiva luce un dirigente regionale che molto ha dato in tanti anni all'istituzione per cui lavora. Ma proprio il rispetto per questa istituzione mi ha spinto, mio malgrado, a questo chiarimento".