Cultura
27 gennaio 2011
18:47

Treno della memoria 2011, si torna a casa

CRACOVIA (Polonia) - La grande macchia arancione formata dagli zainetti dei partecipanti al Treno della memoria 2011 di nuovo un'unica cosa nel piazzale della stazione di Plaszow, vicino alla quale sorgeva uno dei tanti piccoli lager di Cracovia. E' il saluto al termine di giornate emozionanti per tutti, studenti, insegnanti, amministratori e anche per i giornalisti al seguito. Ugo Caffaz, da sempre l'anima di questa iniziativa cos piena di significati, ricorda da un microfono che oggi cade l'anniversario della liberazione di Auschwitz.

 

 

"Senza troppe parole, usiamo un abbraccio con il nostro vicino per ricordare la fine di un incubo" suggerisce Caffaz. E poi ricorda ancora una volta Primo Levi, cos citato in queste giornate, quando raccontava che gli aguzzini schernivano le vittime avvisando che nessuno sarebbe tornato, ma anche se fosse accaduto nessuno avrebbe creduto al loro racconto sull'orrore. "Per fortuna - aggiunge Caffaz - tutti hanno creduto, tranne pochi che rispondono di questo alla loro coscienza".

 

Poi la volta di una serie di interventi; le lacrime di una studentessa al ricordo della parole dei testimoni diretti dell'olocausto all'incontro di ieri, i ringraziamenti di insegnanti e l'auspicio che nasca una resistenza salda e continua contro il male: "I giovani devono diventare le sentinelle della memoria" dicono. Infine una studentessa di Lucca annuncia la nascita di un gruppo su Facebook dedicato al Treno della Memoria, su cui invita gli altri studenti a scambiare emozioni, foto, ricordi. E poi un minuto di silenzio, vero, sentito, nel ricordo di chi non riuscito a tornare, dei tredici milioni di morti. Via ora, si torna a casa.

 

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