Cultura
25 gennaio 2013
12:30

Treno della memoria 2013, la scheda sul viaggio

Treno della memoria 2013, la scheda sul viaggio

FIRENZE - La Toscana torna ad Auschwitz: riparte dalla stazione di Santa Maria Novella di Firenze, per l'ottava volta, il Treno della memoria, che dal 27 al 31 gennaio 2013 porterà in Polonia ai campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau 506 studenti delle scuole superiori toscane di 82 istituti diversi accompagnati da 83 insegnanti (quasi tutti alla loro prima esperienza), 51 studenti universitari, sette rappresentanti del Parlamento regionale degli studenti. Con loro e con il presidente della Toscana Enrico Rossi, ex deportati a portare la loro testimonianza (le sorelle Andra e Tatiana Bucci, il partigiano Marcello Martini, il soldato internato Antonio Ceseri, e per la prima volta il regista e scampato al Ghetto di Varsavia Marian Marzynski, col suo docu-film sulla vita nel ghetto), rappresentanti delle istituzioni (per il Consiglio regionale il consigliere Enzo Brogi), delle comunit ebraiche, delle comunità Rom, di associazioni lgbt.

La Regione Toscana, che organizza il treno della memoria dal 2002, ha trovato in particolare l'irrinunciabile collaborazione delle Province e della Fondazione Museo della Deportazione e della Resistenza di Figline e Prato per mettere in piedi l'iniziativa; con loro il Comune di Firenze, il Comprensorio Empolese Valdelsa, le aziende per il diritto allo studio. Un'esperienza pilota in Italia e in Europa, un modo diverso per celebrare il 27 gennaio, giorno della liberazione del campo di Auschwitz, quando nel 1945 vi entrarono le truppe sovietiche, designato Giornata internazionale della memoria.

Un'iniziativa che ha gi portato nelle sue edizioni precedenti quasi 6mila studenti toscani e centinaia di insegnanti, passati tutti attraverso ore di studio e confronto sulla materia. L'obiettivo sempre raccontare per non dimenticare, ricordare la Shoah non solo come strage di un popolo, quello ebraico, e di tante altri soggetti sociali sgraditi ai nazisti; ma come ammonimento sulla crudeltà e sull'indifferenza umana, in agguato ancora oggi, ascoltando dalle vive parole dei sopravvissuti e vedendo da vicino per attivare nei giovani forti anticorpi nei confronti del razzismo e dell'intolleranza.

Nel 2013 a tutto questo si aggiunge il tema, non così ben conosciuto, della rivolta, della ribellione nei confronti degli aguzzini. Molti ebrei, specialmente nell'Europa dell'Est, trovarono la forza per dire no e affermare la loro dignità di uomini. In Polonia e in Unione Sovietica rivolte armate scoppiarono in un centinaio di ghetti, fino alla più clamorosa, quella del 1943 nel Ghetto di Varsavia che i nazisti riuscirono a soffocare solo dopo settimane di combattimenti, radendolo letteralmente al suolo dopo aver rastrellato casa per casa. Ma anche i campi di sterminio non furono solo un luogo di annientamento, come ricorda ad esempio Shlomo Venezia nel suo libro su Auschwitz, ma sedi di rivolte armate, ad Auschwitz appunto come prima era successo a Treblinka e Sobibor.