Editoria
12 aprile 2024
11:00

In un libro la storia di Canino, borgo di confine fra antiche civiltà

In un libro la storia di Canino, borgo di confine fra antiche civiltà
Un momento della presentazione

Mappe, documenti, testimonianze di luoghi, famiglie, religioni e reperti artistici conservati da tempi remoti, uniti al culto profano dell’olio e della coltivazione degli ulivi.

La cittadina di Canino, dove la provincia di Viterbo vede i confini della Toscana, racconta la storia di sorgenti, strade nascoste, tradizioni diverse che si incontrano e parlano della convivenza di popolazioni antiche che scambiano e condividono consuetudini, arte e vita quotidiana in una terra di comuni appartenenze.

Il volume Canino nella storia e nell’arte, edizioni Antiqua Res, presentato a palazzo Strozzi Sacrati dai curatori Luisa Rupi e David Lodesani assieme a Daniele Ricci, assessore al Turismo del Comune di Canino e Luisa Pugliese, in rappresentanza delle edizioni Il Pozzo di Micene, esplora, in un arco di tempo che va dalle antiche tracce della fondazione fino ai primi anni del novecento, le vicende che ne hanno determinato importanza e rilievo con i fasti delle residenze dei Farnese e Luciano Bonaparte, fratello minore di Napoleone e figlio di un nobile patrizio toscano.

“Il libro – sottolinea Daniele Ricci – approfondisce la storia del borgo e ne valorizza gli elementi di interesse culturale ed architettonico meno noti, funzionali ad un turismo “slow” pensato per chi desidera soffermarsi su luoghi e personaggi che verranno presto inseriti in un percorso guidato in grado di renderli narrabili e accessibili a tutti”

La prima parte del volume, sintetizzata nella prefazione di Piergiorgio Parroni, docente presso l’Università La Sapienza, è dedicata alle origini più antiche di Canino, con l’esame dei reperti fossili testimoni dell’origine millenaria del territorio dalla sua primitiva natura di fondo marino emerso dopo remoti eventi geologici e prosegue poi in un viaggio archeologico attraverso le tracce delle prime presenze umane nel paleolitico, neolitico, nelle età del rame, del bronzo e del ferro fino ai primi insediamenti etruschi.

Una storia di sorgenti, oggetti di uso liturgico e luoghi legati ad un antico culto delle acque praticato fino al primo medioevo. L’epoca romana racconta, nei suoi ritrovamenti, di una Canino che diventa via di comunicazione nella rete di strade a fianco dell’arteria principale che collegava Tuscania a Saturnia e raggiungeva i centri minori della zona. Sono gli anni di Gaio Caninio Rebilo, luogotenente di Cesare menzionato da Seneca e Tacito.

Il medioevo parla invece degli importanti resti di insediamenti eremitici e monastici, oggi purtroppo in gran parte perduti, con la descrizione di quel che resta della chiesa di Poggio di Conte nei suoi elementi architettonici e pittorici.

Gli anni dei Farnese sono quelli dello splendore del Rinascimento, del progetto monumentale della fontana dei Fasti farnesiani, dei commerci, della specializzazione nella produzione dell’olio testimoniata dai manoscritti dell’umanista fiorentino Piero Vettori, che rimanda agli ambienti colti della cittadina.

La seconda parte del volume esplora invece gli aspetti meno convenzionali, ma non meno interessanti, della storia di Canino, come quella legati alla singolare figura di Gismondo Tagliaferri, talmente affascinato dalla civiltà etrusca al punto da convertirsi in archeologo per competenze acquisite. Non meno evocative le vicende di Francesco Menghini, guida a luoghi oggi difficilmente raggiungibili dei dintorni e Bruno del Papa, artigiano nella riproduzione di strumenti musicali pensati per far rivivere quel che oggi ci è dato conoscere sulla musica e sulle sonorità etrusche.

Angela Simi contribuisce con un viaggio che parte dal Monte Amiata lungo il corso del fiume Fiora, mentre Elena Innocenti, fra gli altri autori e studiosi che danno vita al volume, mette in luce certe similitudini fra la civiltà etrusca e quella del medio ed Estremo oriente evidenziate da un documentato repertorio fotografico.

Il passato che spiega il presente. Questo è il senso di Canino nella storia e nell’arte, dove vivono le ragioni di una conservazione paesaggistica e naturale che tutela i piccoli borghi e le persone che li abitano.