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15 marzo 2012
17:15

Università, Targetti: 'Soddisfazione per una intesa che sblocca 400 milioni sul diritto allo studio'

FIRENZE - Importante passo in avanti oggi, a Roma, per la revisione dei principi in materia di diritto allo studio universitario:  in Conferenza Stato Regioni - spiega, soddisfatta,  Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana nonchè coordinatrice di tutti gli assessori regionali all'Istruzione - le Regioni hanno dato l'intesa allo schema di decreto legislativo recante la revisione di principio in materia di diritto allo studio: un atto che sblocca un plafond di circa 400 milioni di euro destinato anche alle borse di studio.

''Questo significa - ha detto il ministro Profumo - che ci sono le risorse perche' tutti gli studenti idonei dal punto di vista del merito e del reddito familiare possano avere le loro borse di studio''  Soddisfazione e' stata espressa anche dal presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che ha chiarito come l'accordo preveda ''la fiscalizzazione delle risorse a partire dal 2015, ma con la volonta' di anticipare al 2014 i fondi per garantire i livelli essenziali delle prestazioni''.

In base allo schema di decreto, alla cui impostazione hanno dato un contributo importante proprio le Regioni, il diritto allo studio viene inquadrato tra quei diritti sociali e civili che, in base all'art. 117 della nostra Costituzione, devono essere  garantiti attraverso la definizione dei  livelli essenziali delle prestazioni. "Abbiamo condiviso questa impostazione fin dall'inizio - commenta Targetti - perche' in questo modo si rende esigibile il diritto allo studio e si avanza di molti passi nell'attuazione della riforma del titolo V della Costituzione. L'impegno delle Regioni é stato di contribuire a rendere coerente il sistema di finanziamento con gli impegni del decreto. Pertanto a lato dell'intesa e' stato firmato un accordo tra Regioni e Governo che contiene un impegno del Governo a stabilizzare e incrementare il Fondo integrativo per il diritto allo studio: questo, da fondo speciale, dovra' diventare ordinario".

L'architettura finanziaria del decreto prevede un regime transitorio - durante il quale le Regioni contribuiranno con risorse proprie nella misura del 40% di quelle statali - e un regime definitivo che prevede il finanziamento attraverso la fiscalita' regionale oltre alla tassa regionale per il diritto allo studio.