Istituzioni
23 maggio 2017
17:20

Ventiquattro anni dalla strage dei Gergofili, il 26 maggio il presidente del Senato

FIRENZE -  La pi piccola, Caterina,  aveva appena cinquanta giorni di vita. Mor assieme alla mamma Angela Fiore e il babbo Fabrizio Nencioni, con la sorella Nadia di 9 anni e il ventiduenne studente di architettura Dario Capolicchio nell'esplosione che nella notte tra il 26 e 27 maggio del 1993 distrusse la storica Torre de' Pulci dove ha sede l'Accademia dei Gergofili di Firenze.

Quella bomba la mise la mafia e venerd (e poi ancora sabato), ventiquattro anni dopo, la Toscana si fermer di nuovo a ricordare. Ci sar anche il presidente del Senato Pietro Grasso. La seconda carica dello Stato parteciper al convegno del 26 maggio che inizier alle 16 nella sala Pegaso  di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione. Con Grasso interverranno l'assessore alla presidenza della Toscana Vittorio Bugli, Giovanna Maggiani Chelli per l'associazione dei familiari delle vittime della strage, il procuratore capo di Pisa Alessandro Crini, quello dei Prato Giuseppe Nicolosi e l'avvocato di parte civile nel processo sulle stragi del 1993 Danilo Ammannato.

Si parte da una frase che Giuseppe Graviano, reggente mafioso e tra gli organizzatori di quella strage, rivolse a Gaspare Spatuzze e Cosimo Lo Nigro: "Ne capite qualcosa di politica voi? No! E' bene che ci portiamo dietro un po' di morti, cos di danno una mossa". Parole capaci ancora di far accapponare la pelle.

Il presidente del Senato Grasso si tratter fino a notte, quando dopo il concerto in piazza    della Signoria la manifestazione si concluder con la deposizione alle 1.04, l'ora esatta in cui la bomba esplose, sul luogo dell'attentato.  La mattina dopo, alle 8.30, un cuscino di rose sar deposta sulla tomba della famiglia Nencioni al cimitero della Romola, nel comune di San Casciano in Val di pesa. Ci saranno anche gli alunni della scuola elementare della vicina frazione di Cerbaia, che ricorderanno la strade. Un secondo cuscino di rose sar deposto, alla stessa ora, nel cimitero di Sarzanello a Sarzana, sulla tomba di Dario Capolicchio.