Diritti
Sociale
29 novembre 2016
18:10

Violenza di genere, la Regione: "Impegno a tutto campo per contrastare il fenomeno"

FIRENZE - E' stato presentato oggi pomeriggio a Sant'Apollonia l'ottavo Rapporto sulla Violenza di Genere in Toscana (i cui dati sono riportati nella scheda allegata). In apertura sono intervenute la vicepresidente Monica Barni con delega anche alle pari opportunit e l'assessore a diritto alla salute, sociale e sport Stefania Saccardi. Entrambe hanno sottolineato l'importanza - anche alla luce della sua quasi unicit nel panorama nazionale - di un appuntamento che "la Regione ha voluto mantenere, nella consapevolezza dell'importanza  di disporre di dati ed informazioni necessari per poter costruire e programmare, su dati di realt , azioni di governo coerenti ed efficaci. Un rapporto costruito su informazioni provenienti da banche dati diverse, che dunque rappresenta anche un tentativo di integrazione tra i servizi, contribuendo ad una maggiore conoscenza del fenomeno della violenza di genere, oltre che a mantenere alta l'attenzione degli operatori e della popolazione tutta. E questo influenza positivamente il numero di segnalazioni da parte delle vittime".

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Per Barni "il rafforzamento dei nodi delle reti territoriali per la prevenzione ed il contrasto alla violenza di genere stato ed tuttora una delle priorit dell'azione della nostra Regione, che ha destinato al sostegno delle reti i finanziamenti provenienti dal livello centrale dopo l'approvazione della legge 119/2013. Finanziamenti che tuttavia non hanno ancora raggiunto continuit e stabilit e che abbiamo recentemente integrato con risorse regionali, per dare respiro e continuit a centri antiviolenza e azioni che sul territorio hanno continuato ad essere presenti e svilupparsi. Ci auguriamo che possano al pi presto arrivare le risorse relative al biennio 2015/2016 nonch i fondi previsti dal Piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere. Nel frattempo abbiamo istituito un Comitato Regionale di Coordinamento, cabina di regia in cui sono e saranno rappresentate tutte le diverse componenti istituzionali, a partire da tre assessore della giunta regionale, e le varie associazioni di donne e del volonatriato per contrastare in modo integrato e trasversale questo complesso e sfaccettato fenomeno".
 
Tra le altre azioni regionali la vicepresidente Barni ha ricordato - oltre agli interventi da tempo in atto nelle scuole per creare un clima di rispetto tra i sessi e pi in generale verso le diversit - l'accordo da poco sottoscritto con l'Ufficio Scolastico Regionale per attuare a livello sperimentale il comma 16 della "Buona Scuola", che prevede l'educazione al rispetto delle differenze: con una parte delle risorse stanziate per l'anno 2016, verranno formati docenti e personale ATA, in modo da dare anche a questo intervento un carattere sempre pi di sistema.

L'assessore Saccardi ha insistito sulla necessit di radicare una cultura diversa, di rispetto dell'altro. "Le politiche contro la violenza di genere non servono solo ad aumentare il rispetto delle donne ma hanno una valenza pi vasta, contribuiscono ad aumentare la qualit dei rapporti". Tra i servizi sul territorio Saccardi ha posto l'attenzione sull'esperienza del Codice Rosa, che da esperienza nata nell'azienda sanitaria di Grosseto diventata un'eccellenza toscana, poi patrimonio di tutto il Paese. "Il Codice rosa nei pronto soccorso riuscito a dare una risposta articolata ha detto Saccardi   mettendo in azione operatori preparati e motivati, capaci di riconoscere e assistere, in un ambiente accogliente e comprensivo, le vittime di violenza, con sinergia tra personale sanitario, Forze dell'ordine, Procure della Repubblica, Centri Antiviolenza".

In Toscana, dove presente in tutti i pronto soccorso, il Codice Rosa riuscito a far emergere tanti casi di violenza che altrimenti sarebbero rimasti sommersi. "Ma ora ancora Saccardi - stiamo andando avanti, introducendo oltre all'aspetto sanitario quello sociale, per farlo diventare sempre di pi un percorso di tipo integrato che completi l'accoglienza immediata con la fase successiva di accompagnamento dentro la societ nel momento in cui le donne decidono di interrompere il ciclo della violenza. Per questo vogliamo costruire una vera e propria Rete Regionale Codice Rosa, un passaggio delicato ma doveroso che richiede una forte assunzione di responsabilit . N vanno dimenticati i maltrattanti, che debbono s trovare la giusta punizione, ma anche essere supportati e "rieducati" in modo da poter evitare drammatiche recidive e soprattutto affinch possano esercitare correttamente un eventuale ruolo genitoriale. Il mio appello a non rassegnarsi di fronte a reati che avvengono dentro le relazioni familiari e di affetto, che dovrebbero essere luogo di accoglienza e rifugio, primo nucleo di solidariet ".

Oltre a rivolgere un appello ai media perch prestino maggiore attenzione al linguaggio, Barni ha annunciato inoltre un lavoro dei revisione sulla legge "pionieristica" del 2007, che va adeguata, perch sia efficace, ai tanti mutamenti che si sono verificati, nonch alle buone prassi e alle nuove esigenze  emerse in questi anni. "Infine ha concluso la vicepresidente - una parte delle risorse regionali verr destinata alla realizzazione di una campagna di comunicazione e sensibilizzazione, per aumentare la consapevolezza delle vittime e la conoscenza delle possibilit esistenti di rivolgersi ai servizi per poter chiedere aiuto. Una campagna per la quale la Regione chiede il supporto di tutti, perch se ciascuno veicola il messaggio tramite i propri canali, si riuscir a raggiungere un numero di persone davvero importante".