“Noi giovani siamo il cambiamento che il mondo sta aspettando e proprio come i giovani berlinesi dell’89 dobbiamo uscire dalle nostre case, metaforicamente e fisicamente, e abbattere quei muri che ci dividono”. Così Bernard Dika, portavoce del presidente Giani e ideatore del Next Generation Fest. “Il muro di Berlino è caduto trentacinque anni fa – dice, mentre sul grande schermo scorrono le immagini del quel 9 novembre – ma oggi nel mondo ci sono altri settanta muri e tanti altri, invisibili, costruiti su indifferenza, sui pregiudizi e sulle disuguaglianze. Ognuno di noi ha il potere di cambiare la storia: la caduta del Muro ci insegna proprio questo”. Contro il cambiamento climatico, ad esempio. Contro la guerra. Contro le disugualianze. Per un mondo diverso, con un invito alla partecipazione. “La vera rivoluzione inizia dentro di noi, quando decidiamo di non restare in casa e di non restare in silenzio” sottolinea Dika. Una “rivoluzione pacifica, con l’opportunità offerta dal web di attraversare i continenti e far sentire la propria voce in un istante, abbracciando battaglie che non hanno confini”. Perché “la libertà – conclude – non è mai donata ma conquistata”.