“Andare sullo spazio non è proprio una vacanza”. Lo dice Paolo Nespoli, astronauta, ingegnere e militare italiano: un sogno, il suo, nato con gli americani e i sovietici che si sfidavano. Un tempo distante anni luce dall’oggi, in cui ci sono ‘turisti’ che possono permettersi di comprare un volo e fare passeggiate spaziali.
“Andare nello spazio non è una vacanza perché devi condividere con altri dodici astronauti uno spazio piccolo – racconta -. Si lavora per dodici ore e la sera non puoi certo andare a mangiare una pizza con gli amici. La cosa più bella però è proprio guardare la Terra. In un’ora e mezza fai il giro completo del mondo, a 28mila chilometri orari. Tu guardi e vedi tutto bianco: è inverno. Aspetti qualche minuto e diventa primavera e poco dopo autunno. Uno spettacolo incredibile”.
“E da lontano – si sofferma - non si vedono divisioni, né tantomeno muri. L’unico muro è l’atmosfera, che ci divide dal vuoto dall’universo. Dovremmo essere più attenti a quello che buttiamo dentro l’atmosfera”.