Arrigo Levi - '2 giugno 1946, vi racconto il giorno piu` bello'

Arrigo Levi - '2 giugno 1946, vi racconto il giorno piu` bello'

La libertà è la cosa più bella da riconquistare. E per riassoporarne il gusto, per votare e scegliere il proprio futuro, si possono anche percorrere undicimila chilometri e trascorrere due mesi su una nave. Pur di tornare in Italia e votare per la libertà. Arrigo Levi, ottantenne giornalista e scrittore di successo, da otto anni consigliere per la comunicazione al Quirinale, racconta ai ragazzi di tutta la Toscana il giorno più bello suo e del padre, quando il 2 giugno 1946 tornò dall'Argentina a Modena: 'Un giorno, sottolinea, senza cui voi non sareste liberi come siete'. 'Comprendi il valore della libertà – ha spiegato ancora - solo nel momento in cui la perdi. E riacquistarla è la cosa più bella' ricorda Levi. 'Mio padre, avvocato,  si era visto distruggere lo studio dalle squadre fasciste - prosegue - e dopo essere fuggito in Argentina voleva tornare a votare per la libertà'.
Davanti ad un PalaMandela gremito forse più delle passate edizioni, un bagno di giovani e giovanissimi, 8.400 ragazzi a riempire il  catino e gli spalti più alti, il giornalista e scrittore dai capelli bianchi porta i saluti del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che anziché un messaggio ha inviato un messaggero. Il capo dello Stato loda l'iniziativa e le idee del meeting sui diritti umani che da dieci anni viene organizzato a Firenze, con un plauso per gli organizzatori ma soprattutto per i ragazzi e le scuole che hanno risposto con entusiasmo.
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