Approfondimento
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Diritti

Il sogno di un 'ospedale aperto' nel cuore del medico soldato
“Ci sono luoghi del mondo dove impegnarsi per la salute del corpo significa avviare anche un percorso per la salute dello spirito. Uno di questi luoghi è Israele e la Palestina”. Gad Lerner introduce così sul palco Dany Shanit, direttore della sezione medica del Centro Peres di Tel Aviv, medico che come tanti altri israeliani ha servito nell’esercito ed anche combattuto. Il giuramento di Ippocrate, lascia intendere, vince sull’odio: sempre. In una terra dove da oltre cinquant’anni due popoli si combattono in un sanguinoso conflitto, Shanit – come molti altri - ha comunque un sogno: un ospedale aperto. Il ruolo della Toscana è aiutare a trasformare questo sogno in realtà, a partire dai più piccoli. Shanit sarà infatti il responsabile del progetto “Salviamo i bambini”, promosso dalla Regione assieme all’Unicoop e alla Conferenza episcopale toscana in collaborazione con la fondazione Shimon Peres. Medici israeliani e palestinesi lavoreranno assieme per soccorrere le vittime più inermi ed incolpevoli del conflitto in Medio Oriente. “Sono vittime innocenti” commenta il medico israeliano, positivamente sorpreso – e lo ripete sul palco - dalla solidarietà e dal cuore dei toscani. C’è un chiaro obiettivo sanitario, che è quello di erogare prestazioni laddove oggi non sono disponibili. “Grazie a questo progetto appena partito – ricorda Shanit – negli ultimi quindici giorni sono stati eseguiti dodici interventi chirurgici a cuore aperto sul altrettanti bambini: cosa oggi non possibile negli ospedali palestinesi. In tre anni pensiamo di curarne poco meno di mille”. Ma c’è anche un obiettivo che va oltre la salute del corpo e cerca appunto di curare lo spirito. “Questo progetto – sottolinea dal palco il medico israeliano, davanti ad una platea di migliaia di giovani – può essere un aiuto alla riconciliazione tra i due popoli”. Può servire a non vedere nell’altro solo un nemico. L’ospedale diventa il primo luogo di incontro e di pace. Sul palco doveva esserci anche Anwar Dudin, direttore pediatrico dell’Augusta Victoria Hospital che per il progetto di cooperazione sarà la guida dei medici palestinesi. Ma si è ammalato e non ha potuto recarsi a Firenze per il meeting.
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