Il 1 dicembre 2013 sette operai cinesi, cinque uomini e due donne, morivano a Prato nel rogo della fabbrica dove lavoravano ma anche vivevano. Qualche mese più tardi nasce il progetto "Lavoro Sicuro", un piano triennale di controlli contro quell'illegalità che non garantisce i diritti più elementari ai lavoratori e ma anche una lotta al nero e sommerso.
A marzo del 2017, dopo 8.257 aziende verificate in tutta l'area metropolitana (quasi cinquemila solo a Prato) si tirano le somme e si intravede un raggio di luce: solo un'azienda su sette era in regola all'inizio (il 15,9%), oggi lo è una su due (il 55,4%).
Ma soprattutto l'84 per cento delle aziende dopo i controlli ha pagato le sanzioni comminate (10 milioni di euro, complessivamente) e si sono adeguate.
I controlli dei 74 tecnici della Asl assunti proseguiranno fino al 2019, guardando anche alla formazione dei dipendenti e regolarità dei contratti di lavoro e segnalando alle autorità competenti ogni informazione utile per contrastare l'evasione fiscale.
APPROFONDIMENTI
- La pagina del progetto sul sito regionale ►►
- Lavoro sicuro, due anni e mezzo di controlli: i numeri (comunicato stampa del 31/03/2017) ►►
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