Martini - 'Orgoglioso di questi ottomila ragazzi e dei loro coetanei'

Martini - 'Orgoglioso di questi ottomila ragazzi e dei loro coetanei'

Un luogo comune ci dice che i vecchi sono saggi e i giovani incoscienti. 'Nel tempo della guerra, che ci riguarda e non è solo quella lontana dei conflitti dimenticati - sottolinea Gad Lerner dal grando palco del Mandela Forum di Firenze – occorre rovesciare questo luogo comune ed occorre che i giovani dimostrino la loro naturale saggezza”. Inizia così il nono meeting sui diritti umani organizzato dalla Regione Toscana: una grande riflessione quest'anno sul diritto di pace nel mondo storto della guerra, la sintesi del ragionamento portato avanti in questi mesi a scuola. Sono le 10.25. Una parte degli ottomila ragazzi attesi da tutta la Toscana è ancora per strada, sui bus e sui treni, quando alla musica del dee-jay Carlo Nicoletti e della Banda Improvvisa e di Alessandro Benvenuti, con i suoi ripetuti omaggi a Rino Gaetano, seguono le parole. Mezzora più tardi il palazzetto dello sport di Firenze è già stracolmo.
Il presidente della Toscana Claudio Martini parla del tema della riconciliazione e presenta gli ospiti della mattina. “Sono ancora una volta orgoglioso dei giovani toscani - dice – voi siete il nostro migliore e più importante investimento. La Toscana ha una grande tradizione di civiltà. Ma il senso di questa tradizione sarebbe nullo se non venisse costantemente riaggiornata.
“A gennaio sono stato ad Auschwitz, a rendere omaggio alle vittime dell'Olocausto. Con me c’erano oltre mille ragazzi toscani – racconta Martini - Ho sentito in loro un grande concentrazione e una grande commozione, hanno dimostrato una grande voglia di capire e di non dimenticare. Sono giovani saggi e in quel momento ho capito che i destini futuri della Toscana sono riposte in buone mani, di chi ha a cuore i diritti e la democrazia nel mondo. E’ la stessa consapevolezza, attenzione, voglia di partecipare e di ragionare che ritrovo in questi ottomila ragazzi, che già per essere qua costituiscono un grande fatto sociale”. Più amaro, a bordo del palco, il commento del presidente della Toscana sulla messa a morte, nella notte in California, di Stanley “Tookie” William, “Avevamo scritto a Scharzenegger perché sospendesse od annullasse la sentenza. Purtroppo ancora una volta non ci siamo riusciti, come fu anche per Rocco Derek Bernabei. E’ un segnale negativo che segue a pochi giorni di distanza ad un segnale positivo, dopo che un altro governatore aveva annullato invece una sentenza. Ma questo non significa che non dobbiamo continuare nella nostra battaglia. Anche in America il partito di chi si oppone alla pena di morte sta crescendo”.
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