Diritti
Tutta la Toscana
9 maggio 2023
16:13

Medicina di genere, parte da Firenze la proposta che si ispira alla “Charta de Florentia”

Medicina di genere, parte da Firenze la proposta che si ispira alla “Charta de Florentia”

In medicina è l’ora di una soluzione delle donne e si chiama “Global gender medicine board - Italia”. Parte dalla Toscana, nel giorno della Festa dell’Europa, la proposta italiana di costruire nel nostro paese l’organismo che integri in maniera appropriata i bisogni delle donne e degli uomini nell’assistenza medica.

Il progetto è stato lanciato questa mattina nell’ambito dell’evento “Intelletto delle donne”, organizzato da “La Toscana delle donne” della Regione Toscana, che ha visto gli interventi di Elvira Marasco, co-fondatrice e presidente di AW20; Monica Baldi, vicepresidente di Ars Pace e di “European Parliament Former Members Association”, Pam Rajput, alto delegato AW20; Hardiani Uli Silalahi, presidente W20 Indonesia; Chiara Tilesi, regista e produttrice e fondatrice di We Do It Together; Linda Laura Sabbadini, presidente di W20 Italia; Flavia Franconi, coordinatrice del Comitato globale per la medicina di genere; Vera Regitz Zagrosek, fondatrice dell’Istituto di medicina di genere; Isabella De Martini, ambasciatrice di “Genova nel mondo”; Lucia Turco, direttore generale dell’Agenzia regionale di sanità toscana; Maria José Caldés Pinilla, direttore del Centro di salute globale Regione Toscana; Monica Bettoni, dell’Osservatorio nazionale di medicina di genere e Valeria Dubini, responsabile della Rete Codice Rosa Asl Centro oltre a un contributo video di Viginia Littlejohn, Capo delegazione W20 Usa.

“Il W20 - ha spiegato Elvira Marasco - è stato istituito nel 2015, durante la presidenza turca, poiché hanno realizzato che le donne non erano ben rappresentate, e questo accade molto spesso. Noi proviamo a realizzare politiche e raccomandazioni al G20, ma siamo indipendenti, e proviamo, come obiettivo primario, a garantire che le considerazioni di genere vengano incluse nella discussione del G20 e tradotte nella dichiarazione del G20. Grazie alla professoressa Flavia Franconi e al suo impegno in medicina, è stato chiaro che dobbiamo lavorare tutti insieme e seguire una linea, ed arrivare a un momento in cui equità di genere sarà solo una parola del passato”.

“L’applicazione della cosiddetta medicina di genere - ha quindi spiegato Flavia Franconi (una delle pioniere della farmacologia di genere nel mondo) - è il primo passo da compiere verso l’equità. Perché non separa il diritto alla salute da altri diritti come l’istruzione, la vita in casa e nella comunità e le condizioni di lavoro. Pertanto, la Charta de Florentia è stata preparata per sottolineare ai decision maker, che si trovano di fronte al più grande esperimento della storia in quanto coinvolge miliardi di persone, e che hanno l’occasione di progettare politiche innovative creando un mondo dove le differenze di genere sono solo ricordi. Le numerose interlocuzioni avute nei 2 anni passati dalla stesura della Charta de Florentia ci hanno fatto diventare consapevoli che sebbene le istituzioni sia assolutamente indispensabili per promuovere ed applicare la cosiddetta medicina di genere è necessario anche coinvolgere le forze attive e produttive della società. Esse deve disegnare e produrre farmaci, medical device, indumenti per la protezione personale, strumenti di lavoro etc adatti a tutte le persone indipendentemente dal loro genere. In altre parole, è una chiamata a mettere in atto, quello che qualcuno ha chiamato, una rivoluzione silenziosa dove la diversità diventa una vera ricchezza per portare salute e benessere indipendentemente dal sesso o del genere creando così in circolo virtuoso che porta salute, innovazione e sostenibilità economica”.

La Charta de Florentia

Firmata a Firenze nel 2021, con essa i Governi del G20 hanno recepito le 6 raccomandazioni contenute nella Charta:

1. organizzare servizi sanitari universali sensibili al sesso e al genere ben interconnessi con il sistema di welfare e con il contributo strategico delle donne e degli uomini;

2. costruire piani strategici innovativi per colmare il divario sesso-genere attraverso dati scientifici rigorosi e incentivi per gli investigatori;

3. includere approcci gender sensitive nei curricula degli operatori sanitari e promuovere adeguati percorsi di carriera per le donne;

4. valutare le conseguenze delle misure di bilancio sulla salute con approccio di genere;

5. costruire infrastrutture resilienti e innovative utilizzando parametri adeguati alle esigenze delle donne e di tutte le persone con insediamenti urbani inclusivi, sicuri e sostenibili;

6. garantire la sicurezza, i servizi e la qualità della vita, promuovendo l’attuazione di processi sostenibili e un accesso equo all’acqua e all’energia.