
FIRENZE Arriva il Memoriale degli italiani di Auschwitz e si trasformer (e riaprir ) lo spazio Ex3 del quartiere Gavinana a Firenze, centro per l'arte contemporanea aperto nel 2009, inutilizzato dal 2012 e destinato a diventare polo della memoria e centro di un museo diffuso sulla deportazione (e non solo). Uno spicchio di citt che sembra disegnato apposta, con la piazza Gino Bartali, popolare ciclista e indimenticato campione ma anche "Giusto tra le nazioni": lui che grazie ai documenti nascosti nel telaio della sua bicicletta e scorrazzando da una parte all'altra della Toscana contribu a salvare molte vite di ebrei. Una parte di Firenze che ha un'altra piazza che porta il nome del cardinale Elia Dalla Costa, anch'egli Giusto tra le nazioni, che conta Villa La Selva, edificio che ricorda invece il campo di concentramento per gli ebrei in attesa di deportazione istituito dalla Repubblica sociale, e poi cippi, monumenti e targhe per non dimentare il prezzo pagato da tanti suoi abitanti nella lotta contro il fascismo.
Inaccessibile dal 2011
Rischiava di essere demolito il memoriale degli italiani di Auschwitz del blocco 21, che da tempo la direzione del museo polacco, gi dal 2007 e 2008, aveva chiesto di rimuovere o cambiare perch considerato troppo opera d'arte e troppo poco monumento documentale, non in linea con gli altri memoriali ed allestimenti. Malvisto, ricorda il figlio del progettista, l'architetto Belgiojoso, anche per la presenza di simboli comunisti e quella falce e martello che il parlamento polacco dal 2009 ha messo fuori legge al pari della svastica. Peraltro dal luglio 2011 il blocco 21 era chiuso e il memoriale inaccessibile una scelta sempre del museo polacco - e nessuno dei visitatori di Auschwitz l'ha pi potuto vedere.
Il protocollo premia la candidatura toscana
Ora il Memoriale degli italiani ad Auschwitz trover nuova casa a Firenze, nello spazio Ex3 nel quartiere Gavinana destinato a diventare polo della memoria. Erano state valutare varie ipotesi, si erano fatte avanti altre citt ma quella fiorentina stata ritenuta la pi adeguata e realisticamente concretizzabile nei tempi pi brevi. Sta tutto nel protocollo d'intesa che nelle prossime settimane firmeranno Ministero per i beni culturali, Regione Toscana, Comune di Firenze e Associazione ex deportati, proprietari del memoriale.
Un'ipotesi concreta di nuova collocazione che con orgoglio Regione e Comune hanno presentato stamani alla vigilia della festa della Liberazione del 25 aprile, assieme al presidente dell'Aned Toscana Alessio Ducci, all'architetto Alberico Belgiojoso dello stesso studio milanese del padre Lodovico, anche lui deportato, che negli anni Settanta per l'Aned progett il memoriale. Assieme anche al sovrintendente Marco Ciatti dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che lo restaurer . Una data con casuale, per quel filo ininterrotto che lega nel memoriale italiano la deportazione al nazismo e fascismo, i deportati e quanti al nazismo e fascismo si sono opposti.
I tempi e il progetto
Lo spostamento era stato annunciato da mesi. Da un anno e mezzo la Regione Toscana aveva risposto all'appello dell'Aned. Il memoriale sar smontato e portato via da Auschwitz entro la fine di settembre del 2015, ultima proroga in ordine di tempo concessa dalla direzione del museo.
Smontaggio, trasporto e messa in sicurezza dell'opera saranno a cura del Ministero per i beni culturali. Un'operazione che vale da sola diverse decine di migliaia di euro. Il Comune di Firenze metter a disposizione la struttura che ospiter l'opera e assumer la direzione dei lavori di trasformazione dell'immobile. La Regione garantir la valorizzazione culturale del memoriale. L'Aned curer la progettazione artistica della nuova installazione , assieme all'architetto Belgiojoso, e le schede, i documenti e il percorso che lo correderanno. Un comitato storico-scientifico presieder alla ricontestualizzazione del Memoriale.
Un lavoro corale che andr avanti per parecchi mesi: l'impegno e la speranza manifestata oggi di inaugurarlo entro due anni. Ma l'obiettivo gi ben chiaro: accendere un altro faro su quello che hanno voluto dire fascismo e nazismo e i rischi che ancora oggi possano minacciare le democrazie, sugli stermini e le violenze di massa del Novecento e di oggi. Non sar infatti 'solo' un monumento, ma un centro attivo di formazione e diffusione della conoscenza. Un museo non-museo, moderno e multimediale, che guarder in particolare ai giovani, gi protagonisti in Toscana dei treni della memoria e dei pellegrinaggi che ripetono da diversi lustri. Un esercizio antiretorico della memoria. Un monito e un inno al rispetto della dignit dell'uomo e della sua libert troppe volte calpestata. Uno spazio dedicato non solo alla Shoah ma a tutti gli stermini. E di fianco, in una palazzina in costruzione, trover posto anche una mostra sulla Resistenza e la sede dell'Anpi, l'associazione nazionale partigiani. Non mancher anche un biblioteca.
Per saperne di pi :
Il progetto del memoriale degli italiani di Auschwitz nell'Ex3 - alcuni schizzi