Vaccinazioni per le donne in età fertile gravidanza e post-partum

Vaccinazioni per le donne in età fertile gravidanza e post-partum

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AVVISO: Pagina in aggiornamento per nuovo calendario vaccinazioni in base alla DGR 777/24
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La tutela del bambino inizia con la protezione della futura madre e del nucleo familiare, pertanto, tutte le donne in età fertile dovrebbero essere correttamente informate e vaccinate già prima del concepimento. 

La protezione del bambino inizia quindi con la verifica dello stato immunitario della futura madre e del nucleo familiare. E‘ importante che la futura mamma e tutto il nucleo familiare siano protetti per morbillo, rosolia, varicella, difterite, tetano e pertosse. Per i vaccini vivi attenuati, che non possono essere effettuati in gravidanza, è necessario che il medico di famiglia o lo specialista che segue la donna prima del concepimento favorisca l'adesione alla vaccinazione e la necessaria protezione. Si precisa che non c'è rischio documentato di trasmissione dei virus attenuati morbillo-parotite e rosolia ai contatti - da vaccinato a donna in gravidanza o a soggetto immunodepresso.
La possibilità di trasmissione del virus varicella zoster vaccinale ai contatti è estremamente rara se il vaccinato sviluppa un rash, e inesistente negli altri casi, per cui è sicuro vaccinare i contatti suscettibili alla varicella. (questo è riportato sia per i contatti di donne in gravidanza che di soggetti con infezione da HIV e immunodeficienza grave/immunodepressione grave). 

Viene suggerito, per estrema precauzione, solo in caso di esantema post-vaccinale, di coprire le lesioni e ridurre i contatti con persone in gravidanza o immunodepresse. 

Nelle tabelle che seguono, sono riportate le vaccinazioni raccomandate nelle donne in età fertile e nella preparazione alla procreazione medicalmente assistita, in gravidanza e nel post-partum.

  • Tabella - Strategie di prevenzione per le donne in età fertile e nella preparazione alla procreazione medicalmente assistita ►►

A tutte le donne in gravidanza, alla 28a settimana e entro la 36° settimana preferibilmente tra la 28a e la 32a settimana di gestazione, deve essere offerto il vaccino Tdpa indipendentemente dall'intervallo intercorso dalle precedenti vaccinazioni Tdpa, anche se  effettuato nella precedente gravidanza.

La stessa vaccinazione deve essere offerta attivamente a tutto il nucleo familiare ed a tutti coloro che si prenderanno cura del bambino (strategia del bozzolo o "cocoon")con l'obiettivo di  proteggere il bambino contro la pertosse nei primi  mesi di vita; la strategia cocoon deve essere sempre effettuata indipendentemente dal fatto che la madre abbia o no effettuato la vaccinazione dtpa in gravidanza.

A tutte le donne in gravidanza, in qualsiasi trimestre di gravidanza, durante il  periodo epidemico, deve essere inoltre offerto e fortemente raccomandato il vaccino anti-influenzale 

La vaccinazione dTp deve essere ripetuta ad ogni gravidanza ,cosi pure l'antinfluenzale se  la gravidanza cade nel periodo epidemico.
Due vaccini, antinfluenzale e dTP possono essere somministrati nella stessa seduta vaccinale.

In sintesi, la vaccinazione delle donne in gravidanza in primis, ma anche una buona copertura vaccinale della popolazione generale di tutte le età con i dovuti richiami di dTpa, e la strategia cocoon sono le strategie fondamentali per la prevenzione della pertosse nei neonati.

Eventuali rischi teorici di vaccinazione in gravidanza potrebbero derivare dall'utilizzo di vaccini a virus vivo. Pertanto, la somministrazione di vaccini vivi attenuati è, a scopo cautelativo, è generalmente  controindicata in gravidanza(MPR, Varicella, zoster), BCG, encefalite giapponese;  Non sono  raccomandate per dati non disponibili HPV, Tifo orale (se necessario, preferire la formulazione a subunità iniettabile), pneumococco.

Per alcune vaccinazioni soprattutto per i viaggi all'estero devono essere sempre considerati  i rischi–benefici: sono  possibili, se beneficio maggiore del rischio: Epatite A, epatite B, IPV3, meningococco, TBE4, rabbia, colera, febbre gialla.

Tutti gli operatori sanitari che a vario titolo si prendono cura della mamma e del bambino, devono essere protetti, se non immuni, con i vaccini: MPR+V (o MPRV) e dTpa, oltre, naturalmente, alla vaccinazione antinfluenzale.

  • Tabella  – Post partum e post interruzione di gravidanza ►►


Il periodo postpartum  è un momento fondamentale  per il recupero delle eventuali vaccinazioni mancanti considerato che l'allattamento non costituisce controindicazione ad alcuna vaccinazione.
Cosi anche il post interruzione di gravidanza, se pur da considerarsi un periodo delicato, deve essere utilizzato quale occasione opportuna per il recupero di MPR o MPRV e Dtp.
 

Allattamento al seno

a) vaccinazione del bambino
Il bambino allattato al seno può ricevere tutti i vaccini, compresi i vaccini vivi attenuati, in quanto non ci sono dati che indichino che gli anticorpi materni trasferiti con il latte alterino la risposta immunitaria.I vaccini inattivati, ricombinanti, subunità, polisaccaridici e coniugati così come i tossoidi non determinano rischi alla madre o al bambino allattato; le vaccinazioni vanno regolarmente eseguite come da calendario.
Vi sono delle evidenze che l'allattamento è associato ad una riduzione della febbre e del dolore dopo la vaccinazione.
Nel caso si debba somministrare  il vaccino BCG alla nascita a neonato di madre che abbia effettuato terapia immunosoppressiva durante la gravidanza, la valutazione deve essere effettuata dal medico vaccinatore, eventualmente con la consulenza del medico specialista che ha in cura il caso, tenuto conto delle indicazioni contenuta nella Giuda alle con controindicazioni alle vaccinazioni.

b) vaccinazione della madre
BCG
-  non è conosciuto se il BCG sia escreto nel latte per cui la vaccinazione è di norma controindicata ma può essere considerata in situazioni ad alto rischio
Febbre gialla  - casi di meningoencefalite sono stati riportati in due neonati (di età 8-38 giorni di vita) esposti al virus attenuato del vaccino attraverso l'allattamento.1Come misura precauzionale le donne in allattamento non devono essere vaccinate (fino al sesto mese di vita del bambino) rinviando i viaggi verso aree endemiche per la febbre gialla. Se la vaccinazione è richiesta solo sulla base di esigenze internazionali ma non di reale aumentato rischio di infezione è opportuno rilasciare un certificato di esonero temporaneo.
In caso non sia possibile rimandare il viaggio verso zone ad alto rischio (stima del rischio di malattia nei viaggi in zone a rischio di 2 settimane è di 1 caso ogni 267 soggiorni e 1 decesso ogni 1,333 soggiorni)o garantire una adeguata protezione contro le punture di insetto la valutazione deve essere effettuata dal medico vaccinatore. In questi casi particolare importanza riveste la revisione e l'aggiornamento delle zone a rischio per i viaggiatori. In caso di viaggi in zone a rischio, i benefici della vaccinazione per la madre che allatta superano il rischio di una potenziale trasmissione virale al neonato; inoltre non è indicato sospendere l'allattamento materno che rimane preferibile all'allattamento artificiale. Una singola dose di vaccino contro la febbre gialla è sufficiente per conferire una immunità protettiva contro la febbre gialla per tutta la vita per cui la rivaccinazione non è più ritenuta necessaria.
Encefalite giapponese - Il vaccino contro l'encefalite giapponese (JE) non è stato studiato nelle donne che allattano. Il vaccino anti-JE nelle donne che allattano e devono viaggiare o soggiornare in aree dove sussiste un alto rischio di infezione può essere somministrato solo se il rischio della malattia supera il teorico e non determinato rischio per la donna e per il neonato che è allattato. La valutazione deve essere effettuata dal medico vaccinatore. In questi casi particolare importanza riveste la revisione e l'aggiornamento delle zone a rischio per i viaggiatori. Non è indicato sospendere l'allattamento materno.
MPR -  il virus attenuato della rosolia presente nel vaccino è stato isolato nel latte materno; tuttavia si ritiene che la sua presenza nel latte non costituisca un rischio per il bambino.Il virus attenuato del vaccino non è attivo se assunto per via orale. Pertanto la vaccinazione contro la rosolia  con MPR può essere eseguita anche nei primi giorni dopo il parto. Non vi sono evidenze che i virus vivi attenuati dei vaccini contro il morbillo e la parotite si trovino nel latte. La vaccinazione MPR e MPRV non è controindicata nelle donne che allattano. Nelle madri senza evidenza di immunità sierologica per una delle quatto malattie è consigliabile la somministrazione della vaccinazione nell'immediato periodo post partum, anche prima della dimissione ospedaliera.
Varicella – studi hanno dimostrato che il virus della varicella attenuato del vaccino non è trasmesso nel latte materno, quindi il vaccino contro la varicella monovalente o  MPRV può essere somministrato durante l'allattamento anche nei primi giorni di allattamento nel post-partum. In caso di esantema post-vaccinale è opportuno coprire le lesioni.

Tutti gli altri vaccini  possono essere effettuati. 

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